IL COMUNE NON SEGUE MILANO, BOCCIATO L'AVVISO ALLA FAMIGLIA.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 12 ott. - Bologna non segue
Milano sull'allarme alcol. La battaglia a Palazzo D'Accursio nata
sulla scia dell'ordinanza Moratti non sfocera' in misure
drastiche: durante la seduta di commissione Politiche sociali di
questa mattina si e' aperta la strada per un'intesa bipartisan,
ma eliminando gli elementi piu' radicali proposti dal
centrodestra. Respinta la proposta leghista di fare svolgere
lavori alternativi ai minori colti in fallo, e' stata cancellata
anche la richiesta della lista Guazzaloca di notificare alle
famiglie l'abuso di alcol da parte dei minori. Nell'ordine del
giorno che dovrebbe avere il via libera dell'aula, rimangono
cosi' solo i "maggiori controlli alla vendita e alla
somministrazione di alcolici ai minorenni" in base alle sanzioni
previste dalla legge nazionale. Il Pd accetta e pone l'accento
sugli obblighi che spettano ai gestori dei locali, che non
possono vendere alcol agli under 16. "E' chiaro che questo e' un
compito espressamente della Pm", sottolinea la democratica Lina
Delli Quadri.
Il quadro dipinto dai responsabili dei servizi e' comunque
impressionante. "Il 20% dei ragazzi di prima media ha avuto un
approccio con l'alcol", spiega Monica Brandoli dei Servizi
sociali di Palazzo D'Accursio. "Ci sono casi di coma etilici
nelle gite scolastiche, sono state trovate siringhe nei bagni
delle scuole". Assodato "l'uso dell'alcol in un'eta' sempre piu'
giovane", aggiunge Daniele Gambini del Sert, "cio' che va
sottolineato e' che lo fanno per lo piu' in associazione con
altre sostanze, l'ecstasy o la cannabis". Risulta inoltre che
molti minorenni si "sballano" solo al weekend, conservando per il
resto della settimana un'esistenza 'normale'. Molti arrivano a
Bologna da fuori citta' per il venerdi' ed il sabato sera.
Per questa categoria l'ex giunta Cofferati aveva deciso, nei
suoi ultimi giorni di mandato, di creare un ambulatorio "per il
consumo atipico", dove in sostanza le famiglie possano portare i
loro figli senza rivolgersi al Sert. La scelta della sede era
caduta sugli spazi di via Gorki da cui il Sert si sta trasferendo
per andare in via Fioravanti. "Mi raccomando perche' la giunta
porti avanti quel progetto", chiede l'ex vicesindaco Giuseppe
Paruolo.
Tra i problemi che ostacolano l'attivita' dei servizi c'e' lo
scarso budget a disposizione. "Come Comune di Bologna non c'e'
questo investimento economico pazzesco", si esprime per eufemismi
Brandoli. Questo permette circa 40 interventi all'anno fuori dai
locali frequentati dai ragazzi. Preoccupano anche le sostanze
assunte nelle palestre, che qualche volta arrivano al vero e
proprio doping. Sotto le Due Torri "non esiste quasi la
possibilita' di fare sport senza integratori".
(Wel/ Dire)