MORSI E GRAFFI, QUANDO CANI E GATTI SONO UN PROBLEMA
FERITE PROVOCATE DA ANIMALI DOMESTICI, I CONSIGLI DEL PEDIATRA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 ott. - Bambini e animali
domestici: la loro convivenza, sebbene auspicata dagli esperti,
puo' diventare un problema. Troppo spesso, infatti, i bambini
sono morsi o vengono graffiati da cani o gatti. Questi incidenti
possono essere causa di infezioni o conseguenti danni estetici.
Ecco cosa fare, seguendo le indicazioni degli esperti. "Un
animale in casa- spiega il dottor Antonino Reale, responsabile
dell'unita' operativa di pediatria dell'emergenza dell'Ospedale
Bambino Gesu' di Roma- rappresenta per il bambino una bellissima
opportunita' di crescita. Troppo spesso tuttavia i bambini,
specie tra 1 e 4 anni, vanno incontro a morsi o graffi con
conseguenti danni estetici, infezioni, traumi psicologici e
talora disabilita'. Si calcola che lo 0,5-1% degli accessi in un
pronto soccorso pediatrico sono conseguenti a morsi o graffi di
animali".
Negli Usa si contano in eta' pediatrica circa 10 decessi
l'anno conseguenti a morsi d'animale. Nella maggior parte dei
casi sono responsabili delle lesioni gli animali domestici
appartenenti alla famiglia; meno frequentemente si tratta di
randagi o animali appartenenti ad altre persone. "Nel 90% dei
casi- continua il pediatra- e' il cane ad aver provocato morsi o
lesioni e, in genere, non aveva precedentemente dimostrato
atteggiamenti aggressivi. Nel 5% il gatto e' l'animale in causa;
nel 2-3% dei casi i morsi sono dovuti a criceti o altri
animaletti da compagnia, quali conigli, cavie peruviane, ecc".
Cosa fare dunque, se il proprio bimbo e' vittima di lesioni da
parte di un animale domestico? "Quando un bambino viene morso da
un cane o altro animale- riprende Reale- e' necessario prima di
tutto valutare la gravita' della ferita per decidere se sia
sufficiente un trattamento domiciliare o sia necessario portare
il bambino in pronto soccorso. Le lesioni possono essere di
entita' molto variabile: escoriazioni superficiali, abrasioni,
lacerazioni, ferite gravi che possono mettere in pericolo la vita
stessa del bambino. Le conseguenze dei morsi sono legate
all'entita' del morso stesso ed al tipo di batteri presenti nel
cavo orale dell'animale. Talora, come nella malattia da graffio
di gatto, germi specifici della specie animale possono essere
responsabili delle complicanze".
L'esperto, poi, consiglia di valutare l'entita' delle ferite
che "circa nel 5-10% dei casi- dice- si infettano per la
difficolta' ad essere ben ripulite; una piu' alta probabilita' di
sovrainfezioni si riscontra per coinvolgimento del viso, ossa,
articolazioni, vasi e tendini. I bambini piu' piccoli, in
considerazione della loro minor statura e delle loro minori
capacita' di difesa, sono quelli a maggior rischio di lesioni
piu' gravi. In caso di ferite profonde od estese, specie al
volto, la ferita, dopo accurata detersione e sterilizzazione,
necessitera' di sutura." E' possibile, dunque, eseguire delle
medicazioni a casa, a patto, pero', che ci si trovi di fronte a
"ferite di minor entita', preferibilmente coinvolgendo il
pediatra curante". La prima cosa da fare e' quella di "lavare
accuratamente la ferita con acqua corrente e sapone; questa
semplice procedura- avverte il pediatra- rappresenta la migliore
prevenzione per evitare infezioni locali causate da germi
presenti nella saliva e nel cavo orale dell'animale o da residui
di terra presenti nella ferita. Solo dopo un'accurata detersione
con acqua e sapone si potra' applicare una sostanza antisettica".
Per quello che riguarda la vaccinazione antitetanica e l'uso
di antibiotici, Reale consiglia di rivolgersi sempre "al pediatra
che valutera' per ogni singolo caso". E sul rischio di contrarre
la rabbia l'esperto rassicura: "Fortunatamente la rabbia e' una
malattia rara in Italia, trasmessa all'uomo da animali selvatici
quali volpi e pipistrelli e, piu' raramente da cani e gatti
randagi infetti. Nei rari casi in cui il bambino sia stato morso-
spiega- da un cane 'sospetto', ovvero un randagio di cui non sia
possibile rintracciare la 'storia' clinica, il medico
indirizzera' la famiglia ad un centro specializzato che valutera'
se necessaria la profilassi antirabbica". In conclusione il
pediatra indica le modalita' per evitare questi inconvenienti:
"La prevenzione rappresenta l'elemento piu' importante per
evitare questo tipo di incidenti. É importante- sottolinea in
conclusione Reale- che il bambino, fin dalla piu' tenera eta',
venga educato a rispettare tempi e spazi dell'animale, non
considerandolo un giocattolo ma un essere vivente. Soprattutto i
bambini piu' piccoli andranno vigilati per evitare spiacevoli
episodi".
(Wel/ Dire)
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