'DIREFUTURO', "CARO MINISTRO... LA SCUOLA CHE VORREI"
GLI STUDENTI CHIEDONO SICUREZZA, PULIZIA, STAGE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 ott. - Strutture adeguate, attrezzature per la sicurezza, piu' ore di pratica sportiva durante l'orario didattico, ma anche maggiore attenzione alla presenza di docenti e personale parascolastico. Per cominciare. Ecco l'identikit della scuola ideale tracciato dai ragazzi presenti a 'Diregiovani Direfuturo - Festival delle Giovani Idee', organizzato al Palazzo dei Congressi dell'Eur dal portale diregiovani.it insieme con l'Istituto di Ortofonologia. Fai una domanda o spedisci un suggerimento al ministro, e' la possibilita' data ai ragazzi: e le richieste che loro hanno avanzato a Mariastella Gelmini sono state le piu' disparate, da quelle semiserie alle piu' urgenti. "Noi vorremmo avere la possibilita' di fare piu' sport a scuola, invece da sette anni aspettiamo la palestra nel nostro istituto", dicono Alessia e Claudia, arrivate da Tivoli. L'attenzione alla pratica sportiva evidentemente e' vista non solo come l'opportunita' di fare movimento fisico ma anche come modo per incrementare le relazioni sociali. "Vorremmo fare di piu'- aggiungono Elisa e Marco- si puo' dire che le ore di educazione fisica siano quelle in cui e' piu' facile stare tutti insieme e divertirci con la stessa attivita'". Per fare questo, c'e' chi sogna una scuola tipo college statunitense, con tanto di armadietti e spogliatoi, vari corsi oltre alla "solita pallavolo, il solito calcetto". Pensieri e parole in ordine sparso, tutti con un obiettivo: farsi ascoltare e rendere la scuola piu' 'a misura di studente'. Non solo come la vogliono i grandi, dunque, ma anche come la sognano i ragazzi. Tutti pero' sono costretti a scontrarsi con la realta': mancano i fondi e le priorita' a quel punto diventano altre. Ovvero, le attrezzature per la sicurezza. "Nella nostra scuola mancano anche gli estintori e gli impianti anti-incendio", denuncia Giorgia. Un problema sentito e a cui si interessa ogni ragazzo, dal piu' piccolo che frequenta le medie fino al liceale dell'ultimo anno. Una 'battaglia', quella per la sicurezza, portata avanti soprattutto da loro, i ragazzi "terremotati", come si definiscono gli studenti che arrivano dall'Abruzzo e che oggi sono a 'Direfuturo'. Vivere per raccontarla. Chi meglio di loro ha sperimentato la paura di non sentirsi al sicuro nel posto in cui passano le loro giornate. Ecco perche', a guardarli bene, tutti hanno sul volto la consapevolezza di quanto sia importante non farsi trovare impreparati e disporre di edifici e strutture in grado di proteggerli dagli eventi imprevisti e pericolosi. "Non e' solo una questione di disagio, anche se la nostra palestra si allaga quando piove- racconta Luca- noi vogliamo sentirci al sicuro". Ma anche in un luogo pulito, visto che, stando a quanto raccontano alcuni ragazzi, non solo abruzzesi, "manca il personale che si occupi delle pulizie nei bagni e delle aule". Richieste sacrosante che ne incontrano altre. Come la 'supplica', quasi, dei ragazzi di Tivoli: "Basta con la rotazione dei professori: siamo al quarto anno e ogni volta che ci ritroviamo a settembre scopriamo di avere un nuovo professore di matematica. Cosi' diventa complicato seguire la materia e riuscire a sviluppare un rapporto, anche personale". Oppure la richiesta di poter usufruire di stage e incontri con le aziende per avvviare discorsi professionali. "Mi piacerebbe capire meglio come funziona il mondo del lavoro, capire sul campo quali possono essere i settori che piu' fanno per me", racconta Alessandra, alla quale si aggiunge Romina: "Noi gia' facciamo attivita' del genere e posso dire che fare orientamento a scuola e' molto utile per chi poi deve scegliere un mestiere o a quale universita' iscriversi". Il messaggio e' inviato: divertimento e cultura, passatempi e occhi rivolti al futuro. La scuola "come la vogliamo noi" ha bisogno di sforzi e attenzioni. Con uno sguardo anche al 'terrore' di vedersi ridurre le vacanze estive: "Speriamo che il ministro non ce le tocchi... O che almeno tolga i corsi di recupero". (Wel/ Dire)
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