(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 ott. - Telefono Arcobaleno chiede maggiori controlli sulle dinamiche pubblicitarie in internet e sulla collocazione indiscriminata delle inserzioni pubblicitarie di aziende di primaria importanza, dopo avere rilevato in meno di due anni la presenza di 1.489 banner italiani presso pagine web che diffondevano o esponevano contenuti pedofili. "Si tratta complessivamente di 56 inserzionisti italiani che abbiamo di volta in volta interpellato- afferma il presidente di Telefono Arcobaleno, Giovanni Arena- ma nonostante le nostre segnalazioni, i banner di 24 di queste aziende, fra le piu' note e affermate sul mercato, continuano a essere ripetutamente presenti sullo sfondo di immagini pedopornografiche". L'autorita' giudiziaria, si legge poi in una nota, sta svolgendo le necessarie indagini, ma appare doveroso anche stimolare un percorso etico e culturale cercando soluzioni condivise da tutte le parti in campo, compresi i principali network pubblicitari e tutti i numerosi intermediari che compongono la lunga filiera del web advertising. Si evidenzia che una fetta degli oltre 700 milioni di euro di giro d'affari destinati alla pubblicita' on line e' andata a finanziare di fatto i circuiti di diffusione della pedofilia on line, nell'ambito di meccanismi di compravendita degli spazi pubblicitari che sempre piu' spesso sono miopi e non rispettano l'obbligo di mettere al corrente l'inserzionista dell'esatta collocazione della propria inserzione sul web. Anche di questo tema si e' parlato in occasione del convegno che Telefono Arcobaleno - la principale organizzazione internazionale indipendente impegnata nel contrasto della pedofilia on line - ha organizzato venerdi' a Siracusa, e a cui hanno preso parte i maggiori esperti italiani in tema di cybercrime ed esponenti di organismi esteri e sovranazionali impegnati nella protezione dei minori. (Wel/ Dire)