(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 ott. - Nella rubrica curata dall'Associazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalita' della scuola (Anp), all'interno del notiziario 'Dire Minori', pubblichiamo l'articolo su "Handicap e la scuola del fare: un progetto per l'integrazione", di Annamaria Paterni, dirigente della scuola secondaria di primo grado "P.V.Marone" di Pomezia (Rm).
"HANDICAP E LA SCUOLA DEL FARE" e' il nome con cui, ben otto anni fa, partiva il progetto Integrazione nella scuola presso cui ero stata assegnata in qualita' di Dirigente Scolastico. Dietro quel nome si nascondeva un mondo di idee, di convinzioni, di attivita' esperite e di aspettative mirate a dare risposte concrete alla tanto declamata teoria dell'INTEGRAZIONE, ma anche il desiderio forte di scuotere i miei insegnanti di sostegno da quel ruolo di "docenti gregari" a cui veniva delegato il compito di occuparsi dell'alunno "portatore di handicap" sgravando cosi' di questo "peso" il docente curricolare. Ricordo ancora la perplessita' stampata sui loro volti quando, nella prima riunione di dipartimento, illustrai con chiarezza cosa mi aspettassi da loro e perche' volevo fortemente che la vita scolastica degli alunni in difficolta' fosse descritta e realizzata all'interno di un progetto integrato, basato sul progressivo coinvolgimento e che avrebbe dovuto prevedere: -la sinergia di tutti gli insegnanti, il personale ATA, la U.O.N.P.I. (Unita' operativa di Neuropsichiatria Infantile dell'Infanzia e dell'Adolescenza), le famiglie, i Servizi Sociali, associazioni presenti sul territorio, gli AEC (Assistenti Educativo Culturali) e gli educatori inviati dalla "Pomezia Servizi". -Un'organizzazione scolastica generale : tempi scuola, orari degli alunni, orari degli insegnanti, formazione delle classi, utilizzo degli spazi. -Scelte metodologiche maggiormente inclusive. -Percorsi educativi e relazionali comuni (diverse tipologie di laboratori adattati alle singole e peculiari esigenze). -Didattica individuale: attivita' in rapporto 1:1 nell'ottica della personalizzazione dell'offerta didattica. Con questo approccio il soggetto in difficolta' entra realmente a far parte della realta' non solo e non piu' di classe, bensi' di istituto e l'integrazione diviene massima; inoltre non e' piu' richiesta la costante presenza dell'insegnante di sostegno in classe. I docenti lavorano per progetti aggiornando continuamente le problematiche da affrontare e amplificando, in termini orari, il tempo scuola da dedicare, in modo funzionale agli specifici bisogni, agli alunni in difficolta'. I curricoli sono gestiti con maggiore flessibilita', sperimentando, secondo le modalita' proprie della ricerca-azione, sempre nuove forme di organizzazione dei tempi e degli spazi e finalmente hanno acquistato un significato sostanziale il termine di "Diagnosi funzionale" e di "Profilo dinamico funzionale". In questi otto anni il progetto e' divenuto il fiore all'occhiello della scuola al punto che la stessa e' considerata un vero e proprio "Polo" dagli operatori della U.O.N.P.I che, con grande entusiasmo, sono divenuti dei veri e propri "partner", sempre attenti a dare risposte alle richieste della scuola, luogo di osservazione privilegiato del disagio, ma anche divenendo negli anni propositori attenti di iniziative e progetti che, indirettamente, hanno favorito il rapporto della scuola con altre agenzie formative del territorio, rapporti costanti con il terzo settore ed i Servizi Sociali, aprendo poi la porta a collaborazioni con strutture private ed associazioni di volontariato. Il Progetto si e' andato man mano allargando non solo agli alunni cosi' detti "certificati" quali portatori di H, ma anche e soprattutto agli alunni con BES (bisogni educativi speciali) che vivono una situazione particolare, determinata da fattori di diversissima origine che li ostacola nell'apprendimento e nello sviluppo della propria persona e che quindi necessitano di una "normalita' piu' speciale": piu' sensibile, piu' attenta e metodologicamente piu' ricca". Lo scheletro del progetto prende l'avvio all'interno del GLHI (Gruppo di Lavoro per l'Handicap d'Istituto) secondo una precisa procedura:
A) Descrizione funzionale di ogni singolo alunno portatore di H certificato: -capacita' emergenti da potenziare -abilita' ed autonomie prioritarie da promuovere contenuti significativi da apprendere
B) Individuazione funzionale di ogni singolo alunno con BES -BES da"Condizioni fisiche" difficili -BES da ostacoli presenti nei "Fattori contestuali ambientali" -BES da ostacoli presenti nei "Fattori contestuali personali" -BES da menomazioni nelle "Strutture corporee" -BES da deficit nelle "Funzioni corporee" -BES da difficolta' nelle" Attivita' personali" -BES da difficolta' od ostacoli nella " Partecipazione sociale
C) Individuazione complessiva di: -alunni con H grave -alunni con H medio grave -alunni con H lieve -alunni con BES -progettazione di percorsi laboratoriali ad hoc mirati a promuovere, potenziare e/o rimotivare le diverse capacita', abilita' e comportamenti perche' ognuno possa raggiungere i livelli di autonomia, di apprendimento e competenze che il proprio status possa consentire, al meglio e attraverso gli strumenti piu' idonei.
D) Coordinamento delle risorse umane -individuazione dei docenti preposti alle singole attivita' sulla base di competenze e disponibilita' -assegnazione del personale AEC ed educativo (monte ore complessivo), da parte dell'Ente locale, non sulla base delle esigenze legate al singolo alunno, bensi' alla tipologia di H (grave, medio, lieve, BES) -utilizzazione del personale AEC ed Educativo, sulla base dei progetti attivati, in accordo con la U.O.N.P.I.
E) Predisposizione dei singoli progetti -descritti negli obiettivi, nella metodologia, negli strumenti operativi e valutativi
F) Monitoraggio formativo, finalizzato anche e soprattutto a supportare le proposte didattiche del C.d.C., perche' l'alunno in difficolta' possa essere inserito all'interno del lavoro curricolare in modo attivo e partecipativo -analisi sistematica, all'interno dei GLHI (se ne prevedono n. 4 nel corso dell'anno) -ricalibratura in itinere dei singoli progetti -valutazione degli effetti prodotti dal progetto sui singoli alunni, con puntuale relazione da parte degli operatori della U.O.N.P.I
"Handicap e la scuola del fare" diviene cosi' una vera e propria "scatola cinese", un contenitore di proposte diversificate, ma tutte perfettamente funzionali ed indispensabili a garantire la realizzazione dei singoli PEI (Piani Educativi Individualizzati) a cui sono chiamati a collaborare non solo i Docenti e le famiglie, ma anche gli AEC, gli educatori, le altre strutture formative, in un intreccio di competenze diverse ma tutte funzionali a dare risposte ai bisogni "speciali" degli alunni in difficolta'. Per l'a.s. 2009/2010 il progetto prevede i seguenti interventi laboratoriali ,a diverso livello, integrati agli interventi didattico cognitivi, che sono di seguito sinteticamente indicati:
Handicap GRAVE -Musicoterapia
-Carosello musicale
-Educare giocando
-Fare per pensare
-Nuoto (in convenzione con la federazione CONI)
-Psicomotricita'
Handicap MEDIO GRAVE E LIEVE
-Giochi matematici
-Musicoterapia
-Educare giocando
-Carosello musicale
-Rimotivazione cognitiva mediante gli strumenti Feuerstein
-Nuoto (in convenzione con la federazione CONI)
-Arrampicata terapeutica (Montagnoterapia - in convenzione con la federazione CONI)
-Judo (in convenzione con la federazione CONI)
-Scacchi: prima di agire pensa
BES (Bisogni educativi speciali)
-Educare giocando
-Carosello musicale
-Nuoto (in convenzione con la federazione CONI)
-Arrampicata terapeutica (Montagnoterapia)
-Judo ( in convenzione con la federazione CONI)
-Scacchi: prima di agire pensa
-Rimotivazione cognitiva mediante gli strumenti Feuerstein
(Wel/ Dire)