AL MONDO, OGNI TRE SECONDI MUORE UN BAMBINO
SAVE THE CHILDREN: 'EVERY ONE', PER SALVARNE 500 MILA L'ANNO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 ott. - "Every one": ogni
bambino ha il diritto di vivere, ogni persona ha il dovere di
impegnarsi perche' questo diritto sia garantito. E' questo il
titolo e il senso della nuova campagna lanciata oggi da Save the
Children, che ha lo scopo di combattere e ridurre drasticamente
la mortalita' infantile. Un campagna che prende le mosse da
alcuni dati fondamentali, resi noti sempre da Save the Children:
24.000 sono i bambini (sotto i cinque anni di vita) che muoiono
ogni giorno nel mondo, per un totale di circa 9 milioni l'anno.
Un bambino ogni tre secondi. 2 milioni di bambini muoiono entro
24 ore dalla nascita e un milione non sopravvive oltre la prima
settimana.
Cifre che non fanno ben sperare rispetto al quarto Obiettivo
di Sviluppo del millennio, individuato nel 2000 dai leader
mondiali e che prevede la riduzione di due terzi del tasso di
mortalita' infantile entro il 2015. Secondo Save the Children,
"in base agli attuali trend di miglioramento annuo, questo
obiettivo non sara' raggiunto prima del 2045".
Ad essere maggiormente colpiti dalla piega della mortalita'
infantile sono i Paesi piu' poveri: il 97% del totale dei bambini
morti prima del quinto compleanno riguarda infatti 68 paesi in
via di sviluppo.
A fronte di queste scoraggianti cifre, Save the Children "ha
deciso di intraprendere una nuova sfida- spiega il presidente
dell'associazione italiana, Claudio Tesauro- lanciando appunto la
campagna globale Every one".
La maggior parte dei decessi infantili, infatti, e' provocata
da cause facilmente prevenibili, quali complicazioni neonatali
(37%), polmonite (19%), diarrea (17%), malaria (8%) e morbillo
(4%). "Si stima che basterebbe un investimento aggiuntivo dai 36
ai 45 miliardi di dollari all'anno, oltre alla cifra di 31
miliardi del 2008, per ridurre la mortalita' infantile e materna,
cifra che corrisponde a meno della meta' di quanto si spende
annualmente in acqua imbottigliata". Every one e' una strategia
in sette punti lanciata in contemporanea in oltre 40 paesi, con
l'obiettivo di mobilitare, in questa sfida, circa 60 milioni di
persone in tutto il mondo. "Vogliamo raggiungere 50 milioni di
bambini e donne in eta' riproduttiva entro il 2015- afferma
Tesauro- Occorre creare un vero e proprio movimento popolare che
induca i governi di tutto il mondo a rispettare le promesse fatte
e ad intensificare i propri sforzi per migliorare la qualita', la
disponibilita' e l'accesso ai sistemi sanitari. Ma anche
innescare in ogni comunita' quei comportamenti virtuosi che
possono rappresentare la salvezza per milioni di bambini".
L'organizzazione concentrera' i propri sforzi sia a livello
programmatico che di impiego fondi in 36 paesi. Save the Children
Italia sara' direttamente impegnata a sostenere finanziariamente
ed operativamente alcuni progetti in Etiopia, Mozambico, Malawi.
Sul piano programmatico, l'associazione chiede innanzitutto al
governo italiano "un sostanziale aumento nello stanziamento
dell'APS- spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the
Children Italia- al fine di raggiungere lo 0,3% per arrivare
gradualmente allo 0,7 % del PIL, nel rispetto degli impegni
internazionali presi dall'Italia".
La strategia studiata da Save the Children si articola in
sette punti: l'attuazione di piani sanitari nazionali credibili
nei Paesi in via di sviluppo, adeguatamente sostenuti da donatori
e istituzioni internazionali; il sostegno alla donna e al
neonato; il superamento delle lacune esistenti relative a
copertura sanitaria, nutrizione materna, neonatale e infantile e
del gap esistente tra i tassi di mortalita' di ricchi e poveri;
il raddoppiamento dell'attuale spesa annua, da parte di donatori,
governi nazionali e altri attori, relativa a salute e interventi
sanitari, passando da una cifra stimata in 31 miliardi di dollari
nel 2008 a 67-76 miliardi nel 2015; la formazione di operatori
sanitari nei Paesi in via di sviluppo e l'elaborazione del Codice
di prassi sull'assunzione internazionale di personale sanitario
entro il 2010 (con il compito di regolamentare e limitare
l'assunzione di professionisti sanitari provenienti da Paesi in
via di sviluppo); la lotta all'iponutrizione e l'attenzione sui
bambini nelle emergenze.
Con la campagna, l'organizzazione si propone di salvare la
vita di 500 mila bambini ogni anno; raggiungere 50 milioni di
bambini e donne in eta' riproduttiva entro il 2015; mobilitare
globalmente 60 milioni di persone; fare pressione sui governi
perche' aumentino i fondi destinati ad interventi a favore della
salute materno-infantile; raccogliere fondi adeguati a sostenere
questi progetti.
L'iniziativa, che potra' contare sul sostegno di importanti
testimonial, prevede una campagna pubblicitaria sui principali
media nazionali e locali, fondata sullo slogan "Tre secondi
valgono una vita", un calendario di appuntamenti sul territorio e
una campagna di raccolta fondi, in programma da oggi fino al 1
novembre, patrocinata dal Segretariato Sociale Rai e da
Mediafriends: inviando un sms solidale 48544 dal proprio telefono
cellulare personale Tim, Vodafone, Wind e 3, si potranno donare 2
euro, mentre chiamando lo stesso numero da telefono fisso Telecom
si contribuira' con 2 o 5 euro.
(Wel/ Dire)
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