(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 30 nov. - I sette "Centri anni verdi" di Bologna (i cosiddetti 'Cav' rivolti a ragazzi da 11 a 14 anni) viaggiano verso i vent'anni e vogliono crescere ancora: il primo, sorto nel 1991, sta per tornare 'a casa', dato che sono stati chiesti alla Regione, e ottenuti, fondi per ricollocarlo dove nacque, in alcuni locali del quartiere San Donato, ed inserirlo cosi' in un progetto piu' ampio di riqualificazione di un'area dedicata al post-scuola (a due passi c'e' l'Ic 11) e al tempo libero. L'obiettivo e' che i nuovi spazi siano operativi nel 2010. Ma L'Asp Irides (l'Azienda di servizi alla persona dedicata a minori, disabili e famiglia) ha iniziato a discutere con i quartieri S.Stefano e Saragozza, dove i Cav non ci sono, "per attivare gruppi di interesse su questo servizio e avviarlo nel 2010", dice la presidente dell'Asp Maria Elena Guarini. Dunque, l'anno prossimo, ci potrebbero essere tre Cav nuovi di zecca. E pare ce ne sia bisogno. Le richieste di frequentarli "sono in aumento, anche perche' altre agenzie educative, come la scuola, hanno difficolta' economiche o istituzionali". E allora i Cav, in rete con scuola e servizi, d'aiuto negli studi (con l'ambizione, in futuro, di aiutare anche l'inserimento lavorativo), che propongono gite, laboratori, attivita' ludiche e offrono ai giovani un luogo dove sentirsi accolti e potersi esprimersi, tornano utili. "Nel territorio c'e' un disagio sociale a cui si deve essere attenti per una sana prevenzione- dice Guarini- se ci sono servizi attenti ai nuovi bisogni si a prendono prima in carico i ragazzi". I Cav, tra l'altro, sono stati radicalmente riprogettati due anni fa: non piu' strutture per 'ragazzi difficili', ma servizi che coinvolgono gli amici di chi li frequenta e stanno in contatto con scuole e famiglie. Ognuno accoglie una ventina di giovani; in totale, quest'anno, 160 utenti. E per 'celebrare' i Cav, l'Asp Irides ha pensato di dedicare alla loro storia il suo primo quaderno (intitolato 'Tra'): fatto stampare in carcere in 500 copie, sara' distribuito per Natale ad assessori, consiglieri e 'addetti ai lavori'. Poi, l'intento di Irides e' di rendere 'Tra' un quadrimestrale. "Non abbiamo voluto, come hanno fatto altri, una pubblicazione patinata, ma una rivista che presentasse quel che si fa sul territorio- spiega Guarino- che si fa in rete, per sottolineare l'importanza di innovare i servizi, per raccogliere idee e contributi". E' un po' l'identikit dei Cav. A Borgo Panigale quello che funziona da due anni all'ex Morara ha avuto successo (ad esempio con la sala musica). A San Donato, dove sorse nel '91, non hanno dubbi anche sul fatto che serviranno sempre di piu' in futuro. "C'e' un aumento delle richieste per questi centri a fronte di difficolta' della scuola- dice Riccardo Malagoli, presidente del San Donato- rispetto a problemi che ci sono e che saranno amplificati nella fascia d'eta' 15-16 anni. Bisogna quindi tenere in piedi servizi per i preadolescenti" anche solo per "monitorare i cambiamenti della societa' e cambiare l'impostazione con cui si affrontano i problemi se non e' piu' adeguata". Un po' come hanno fatto i Cav riprogettandosi. Oggi (per cinque giorni a settimana) offrono, gratis, "un'opportunita' di socializzazione e conoscenza del territorio". 'Tra' racconta questo ed altro. Il nome del periodico e' stato scelto volendo dare l'idea di iniziative che vogliono fare sistema razionalizzando e valorizzando le risorse "affinche' tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni personali e sociali, possano godere di servizi adeguati". (Wel/ Dire)