(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 nov. - Breve tour nel mondo della scolarizzazione dei bambini rom e nelle storie dei loro genitori. Una delle esperienze piu' riuscite nei campi nei quali opera l'Arci e' quella della struttura di via Candoni, dove quasi 200 bambini frequentano regolarmente negli istituti della zona. Di questi, 140 alle elementari, 30 alla scuola dell'infanzia e 18 alle superiori, soprattutto negli istituti tecnici e professionali. Tanti genitori potrebbero accompagnare autonomamente i figli a scuola ma il servizio e' svolto da alcuni autobus pagati con i fondi del progetto perche' il campo e' malservito dai mezzi pubblici. Occorrerebbe cambiare diverse linee di bus. A via Candoni moltissimi sono in regola con il permesso di soggiorno perche' hanno ditte individuali di recupero del ferro. Le famiglie pagano 80 euro al mese per l'energia elettrica. Tra gli abitanti piu' rappresentativi si sono Nicoletta, Donia Azada e Ion Bambalau, che prima della caduta del muro di Berlino faceva il meccanico nelle fabbriche del regime sovietico. Sono rom rumeni in Italia da quasi quindici anni che sono riusciti a migliorare le loro condizioni di vita. Vivono nei container con altre 66 famiglie rumene e 40 bosniache. Ognuno di loro ha 3, 4 figli con cui e' arrivato in Italia a meta' degli anni Novanta, passando le frontiere europee di nascosto. Prima casa per tutti e' stato l'ex campo Casilino 700, dove hanno vissuto nelle baracche anche per 6 anni con i figli piccoli. Poi lo sgombero definitivo nel 2000 e il trasferimento a Candoni. Ora lavorano tutti come mediatori. Sono 12 in totale quelli del campo, 8 donne e 4 uomini. "Gli insediamenti piccoli garantiscono vivibilita' sia per i rom sia per i quartieri limitrofi- dice Salvo Di Maggio della Cooperativa Ermes- bisogna evitare campi con dimensioni cosi' ampie da diventare incontrollabili e non avrebbe senso sovraccaricare le strutture oltre i limiti di capienza e di sostenibilita' delle reti idriche e fognarie". La cooperativa nasce nel 2006 dai servizi socio-educativi della Comunita' di Capodarco, partner del primo progetto di scolarizzazione dal 1991. Ermes attualmente gestisce la scolarizzazione a Saviati 1 e 2, e a La Martora. Un esempio atipico di comunita' omogenea e' quella di Camping River, sulla via Tiberina, in zona Prima Porta, a nord della citta', nel XX municipio. Qui ci sono circa 70 famiglie tutte rumene che vivono nelle roulotte (in via di sostituzione con i container) e in un edificio in muratura all'interno di quello che era un campeggio privato. La struttura e' affittata in convenzione dal comune di Roma e responsabile della gestione e' Isola verde onlus. "Gli uomini fanno lavori edili e giardinaggio, c'e' un servizio navetta fino al centro abitato di Prima Porta- racconta Pierluigi Milani, responsabile del campo- abbiamo uno sportello sociale, un presidio della Croce rossa da due anni e collaboriamo in maniera fattiva con la Asl RmE". (Wel/ Dire)