(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 nov. - Il prete anticamorra don Luigi Merola non assolve Nicola Cosentino. "Si deve fare chiarezza. E puo' farla solo la magistratura", dice Merola a Montecitorio commentando il voto della giunta per le autorizzazioni che ha negato l'autorizzazione a procedere nei confronti del sottosegretario Nicola Cosentino. Mentre la giunta votava, il prete famoso per le omelie contro i boss, parroco di Forcella negli anni della guerra tra scissionisti e clan Di Lauro, presentava alla Camera con il presidente Gianfranco Fini l'inizitiva 'il parlamento dei bambini'. I giovani devono essere riferimento costante della politica, dice. "Non dobbiamo mai perdere di vista- spiega- che i ragazzi guardano ai politici e chiedono a tutti la massima trasparenza, l'impegno a trovare la verita'", dice commentando il voto della giunta. Da due anni sotto scorta, Merola in una villa sequestrata alla camorra ha fondato l'associazione "A voce 're criature". La decisione del Parlamento non rischia di essere un segnale in controtendenza per i cittadini delle terre afflitte dalla camorra? "Io non entro nel merito della vicenda. Bisognerebbe leggere le carte- spiega- e tuttavia non posso non sottolineare che anche nell'interesse di Cosentino stesso, che non puo' passare anni ed anni sotto la gogna mediatica, e' necessario che si dica con certezza se e' o meno colpevole. Non e' possibile che la ricerca della verita' duri anni interi. Per questo dico che non bisogna intralciare il lavoro della magistratura". Quanto alla possibile candidatura dello stesso Cosentino alla presidenza della regione Campania, Merola e' contrario: "Noi abbiamo bisogno di gente trasparente che sappia trascinare la regione piu' giovane d'Italia verso un futuro diverso. Non possiamo piu' essere il carozzone del paese". (Wel/ Dire)