(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 nov. - Trasparenza assoluta. È questo il dictat che le Linee guida del Sad impongono agli enti e alle organizzazioni che si occupano del sostegno a distanza. Ma come si declina concretamente questo concetto? Nel divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione dell'ente che si occupa del Sad, nel rispettare concretamente le dichiarazioni e le convezioni internazionali in materia di diritti umani e dei minori, nel rispettare gli obblighi di legge circa la figura giuridica dell'organizzazione, compresa quindi la rendicontazione annuale delle entrate e uscite direttamente riferite alle attivita' di sostegno a distanza. E questi sono solo alcuni dei numerosi parametri dettati dalle Linee guida sul sostegno a distanza per minori e giovani presentate questa mattina a palazzo Chigi e redatte dall'Agenzia per le onlus a quattro mani con le associazioni e le organizzazioni del settore, che si dotano con questo documento di un importante quadro di riferimento per l'azione del Sad. Secondo le direttive dettate dal documento, la trasparenza ci deve essere soprattutto sul versante economico: "Bisogna garantire- si legge nel testo- che il referente del progetto rediga un'adeguata contabilita', mantenendola aggiornata e una documentazione dei fonti raccolti ed inviati al referente locale con una documentazione da questo ricevuta". È compito del referente locale quello di mantenere a sua volta una contabilita', una documentazione dei fondi ricevuti e dei relativi impieghi. Perche' un ente possa essere accreditato presso il Sad deve prevedere progetti che "in modo chiaro e completo contengano almeno uno dei seguenti elementi: l'individuazione del beneficiario, l'informazione essenziale del sostegno sul contesto nel quale si opera, la definizione della forma di sostegno, dei rapporti tra sostenitore e beneficiario, la finalita' specifica, la durata del progetto, il nome e recapito del referente locale, la somma di denaro richiesta al sostenitore, la percentuale delle spese amministrative e la specificazione delle destinazioni delle risorse". I fondi, inoltre, devono essere usati in "coerenza alle finalita' dei progetti Sad" e la pubblicita' ai progetti deve essere fatta in modo che sia veritiera. In questo contesto bisogna difendere la privacy dei beneficiari filmati o fotografati a scopo pubblicitario". Indicazioni sono dettate infine su come comportarsi con le altre associazioni ed enti che si occupano del Sad: "Occorre- spiega il testo delle Linee guida- operare secondo criteri di collaborazione con altre organizzazioni che abbiano la medesima finalita', operare in collaborazione con l'Agenzia per le onlus e trasmettere annualmente all'agenzia una relazione annuale che descriva le proprie attivita' come attestazione degli impegni rispettati. Ma non e' finita qui: gli enti e organizzazioni del Sad hanno impegni ed obblighi da adempiere anche nei confronti di beneficiari e sostenitori piu' specifici: per i beneficiari bisogna garantire il reale coinvolgimento del beneficiario stesso, la cura della formazione dei referenti locali, l'impegno ad un progetto continuato nel tempo. Per i sostenitori invece e' necessario fornire una "tempestiva, corretta e completa informazione" su forma giuridica dell'organizzazione, sede e recapiti, esperienza maturata nel Sad e eventuale adesione a coordinamenti o reti associative. Formare il sostenitore circa la natura "esclusivamente morale delle responsabilita'" che vengono assunte come sostenitore, offrire informazioni su possibili benefici fiscali come sostenitore comunicare variazioni di destinazione dei fondi e tutelare il diritto del sostenitore alla riservatezza. (Wel/ Dire)