(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 23 nov. - Non un simbolo culturale ma di fede, che rappresenta la fratellanza e l'accoglienza. Per questo, la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non deve essere imposta. Il Pd di Bologna annuncia cosi' il suo voto contrario ai due Ordini del giorno presentati in Consiglio comunale dalla lista Guazzaloca e dal Pdl, entrambi contro la sentenza Ue che vieta l'esposizione dell'immagine di Gesu' in croce nelle scuole, perche' viola la liberta' di religione e di educazione nei confronti degli alunni. A parlare per i democratici, oggi in commissione Scuola a Palazzo D'Accursio, e' soprattutto l'ala cattolica del Pd. "Non riesco a fare mio il messaggio di chi vuole imporre il crocifisso- afferma il consigliere Pd Giuseppe Paruolo- perche' non riesco a non vedere nella croce un simbolo non culturale ma di fede, che veicola un messaggio di umanita', fratellanza e accoglienza". Proprio nel rispetto di questi valori, aggiunge, il crocifisso non va imposto. Anzi, sostiene il democratico Paolo Natali, dovrebbero essere i genitori e gli alunni delle singole classi a decidere se avere o meno in classe il simbolo per eccellenza della religione cristiana. "Se viene riconosciuto come simbolo universale di accoglienza- insiste Paruolo- il crocifisso puo' essere accettato anche da chi lo rifiuta per come viene brandito e usato". L'accusa al centrodestra, infatti, e' di voler strumentalizzare la vicenda, usando il crocifisso "in modo improprio come uno scudo- critica Teresa Marzocchi del Pd- con gesto violento". E Francesca Puglisi aggiunge: "Vorrei che si ricordassero i valori cristiani di accoglienza e solidarieta' ogni volta, ad esempio, che nasce in Italia un bambino da genitori stranieri irregolari e non solo quando ci si ricorda del crocifisso solo per sbatterlo in testa a qualcuno". Nel dibattito interviene anche Leonardo Barcelo', consigliere comunale del Pd, che da non credente propone la creazione a Bologna di un "tavolo interreligioso dove tutte le religioni possono confrontarsi e mettere in campo i loro valori per il bene della nostra comunita'. Sarebbe un grande salto di qualita'". Ma la posizione del Pd proprio non va giu' al centrodestra. La guazzalochiana Maria Cristina Marri, firmataria di uno dei due Odg, pur parlando di "preoccupante strumentalita' sul crocifisso" in relazione alla raccolta firme lanciata dalla Lega nord, teme allo stesso modo "questo accanimento nel mettere al bando le nostre radici cristiane". Il Pdl, con il capogruppo Lorenzo Tomassini e il consigliere comunale Daniele Carella, imputa ai democratici di "fare catechismo" e di non rispettare il punto di vista laico, dal momento che il crocifisso "non e' solo un simbolo confessionale, ma rappresenta anche la nostra cultura". Duro il commento di Roberto Sconciaforni, consigliere comunale del Prc. "La destra vuole creare una classifica delle religioni- accusa- vuole individuare religioni di serie A, a cui e' permesso interferire nella vita politica e sociale del Paese, e religioni di serie B". Del resto, aggiunge polemico Sconciaforni, "il vescovo ausiliare di Bologna, Ernesto Vecchi, ormai si sbizzarisce nel dire la sua, soprattutto nel suo spasmodico tentativo di aumentare i fondi pubblici per le scuole cattoliche a discapito di quelle pubbliche. Potremmo metterlo nel comitato dei saggi o nominarlo consigliere comunale aggiunto", conclude l'esponente del Prc. (Wel/ Dire)