(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 nov. - Sostegno al bambino, alla famiglia, alla comunita' e a piccoli o grandi progetti infrastrutturali. È partita gia' con questo tipo di offerta (di tipo A, B, C o D) l'Ong Incontro tra i Popoli, un'associazione popolare di cooperazione e solidarieta' internazionale, sorta nel 1990 e aderente al Cipsi, il Coordinamento di iniziative popolari di solidarieta' internazionale, a Viaggi e Miraggi, cooperativa di turismo responsabile e al Forum SaD, per il sostegno a distanza. "Non abbiamo mai parlato di adozioni a distanza ma sempre di sostegno perche' e' quello che in realta' si fa: i bambini poveri sono figli di famiglie povere che si prendono cura di loro, noi ricchi li sosteniamo in modo che possano prendersene cura". Non usa mezzi toni Leopoldo Rebellato, presidente della Ong, spiegando l'approccio della sua realta' alle problematiche dei paesi in via di sviluppo. "L'aiuto che si manda serve per sostenere la costruzione di nuove personalita' e per dotare chi si occupa della crescita psicologica e sociale dei bambini- spiega Rebellato- di strumenti per poterlo fare al meglio". I tipi di sostegno proposti da Incontro tra i Popoli sono quattro: si va dal classico sostegno al bambino, che sia esso orfano, che vive per strada o ex soldato, poi c'e' il sostegno al nucleo familiare, poi quello per "chi ha una mente piu' aperta", destinato genericamente all'ente che si occupa del sostegno e dell'accoglienza. Infine esiste il sostegno al progetto: il finanziamento a cooperative per l'acquisto di un trattore, una piroga, un pollaio per incentivare l'economia locale. "Il 70%-80% dei sostegni e' pero' del primo tipo: le persone- sottolinea il presidente di Incontro tra i Popoli - sono legate emotivamente al bambino che sostengono anche se noi sottolineamo sempre il fatto che i nostro scopo non e' creare 'principini', magari piu' favoriti dei loro stessi fratelli, ma permettere un benessere diffuso tra tutti i componenti della comunita'". È solo una piccola percentuale pero', circa il 4%-5% dei 630 sostenitori della Ong che scelgono di sostenere il centro di accoglienza con una donazione generica o un progetto: "Sono soprattutto le giovani coppie a donare in modo indiscriminato, capendo l'importanza del ruolo di una struttura sul territorio lungimirante, che gestisce i budget in relazione alle reali esigenze, in un quadro piu' ampio di solidarieta'- spiega ancora Rebellato- le persone anziane invece rimangono affezionate al bambino in fotografia, che viene assimilato alla famiglia come un nipotino lontano". Il sostegno a progetti specifici invece ha un donatore-tipo particolare: "Chi decide di sostenere un progetto e' invece informato sul pacchetto, vale a dire, offriamo un progetto che sara' realizzato un certo tempo e con un certo budget, un pozzo, la costruzione di un'aula scolastica, l'acquisto di una trebbiatrice. I donatori in questo caso sono persone che decidono di destinare parte del loro budget per realizzare un matrimonio o una cresima per sostenere un progetto in Africa". (Wel/ Dire)