(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 23 nov. - "Non mi sento assolutamente una mosca bianca. Gli altri ministri fanno bene il proprio lavoro ma queste sono giornate difficili". Cosi' il ministro della Gioventu', Giorgia Meloni, commenta il difficile svolgimento della III Conferenza nazionale sull'infanzia e l'adolescenza. Tanti i forfait istituzionali sottolineati dalle associazioni e dagli operatori, cui venerdi' si e' aggiunto quello del ministro Gelmini (Istruzione). "Dobbiamo trattare il tema dei bambini e della gioventu' non solo ricercando il consenso elettorale- dice Meloni- stiamo portando avanti tante iniziative, a cominciare dalla riforma della scuola, ma credo che sia importante non pensare ai bambini di riflesso sulle famiglie ma come protagonisti. La nostra colpa principale e' l'incapacita' di difendere delle identita' e di leggere la gioventu' per stereotipi, al solito una lettura semplice ma negativa. Ci sono tante storie bellissime da raccontare ma corriamo il rischio di provocare l'effetto specchio: i bambini si vedono cosi' come li rappresentiamo". Napoli e' una citta' difficile per quanto riguarda l'infanzia... "Si' e' vero, ma se penso ai bambini napoletani penso ai bambini italiani e non a stereotipi come la camorra". Meloni si dice poi "ottimista" nel difendere il bilancio della Conferenza nazionale su infanzia e adolescenza di Napoli, affrontando le tante critiche: "Le critiche sono uno sprone, non dobbiamo fare l'errore di occuparci dell'infanzia solo quando nelle leggi troviamo scritta la parola infanzia. Ma dobbiamo avere la capacita' di ragionare a 360 gradi e non per compartimenti stagni". Manca ancora il piano d'azione nazionale ma per il ministro "il piano e' in arrivo, serve pero' un consenso allargato, ci stiamo lavorando". Per quanto riguarda l'assenza degli altri ministri, Meloni chiude: "Sono giornate difficili queste, facciamo il possibile per mettere insieme tutto. Ma non e' l'assenza a questa conferenza il segnale di una mancanza di attenzione per un tema assolutamente centrale come quello dell'infanzia". (Wel/ Dire)