(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 23 nov. - "I minori disabili sono oltre tre volte piu' facilmente vittime di abusi di quelli normodotati. Il numero sale da 4 a 10 volte per le disabilita' dello sviluppo". È un dato allarmante quello che emerge dal convegno promosso dall'Aias e tenutosi nei giorni scorsi a Bologna. La denuncia viene da Donata Vivanti, vice presidente dell'European disability forum (Edf), mentre anche le Nazioni unite, per bocca di Charlotte McClain-Nhlapo, esprimono forte preoccupazione per i risultati di uno studio sulla violenza domestica contro i bambini: "I piu' colpiti da abusi sono i minori con disabilita'- dice la diplomatica- il tasso di violenza e' il doppio rispetto ai normodotati". Ex-collaboratrice di Nelson Mandela e membro della commissione Onu per la convenzione dei diritti dell'infanzia, McClain-Nhlapo si e' poi soffermata sulla cause di questi abusi: "Gli ostacoli maggiori, oltre a quelli fisici e politici- spiega- sono soprattutto sociali, come lo stigma, o legati alla poverta'. Ricordo a proposito, quando ero nella commissione diritti umani in Sud Africa dopo l'apartheid, il caso di una donna, nella zona rurale del paese, che legava il proprio figlio disabile ad un albero, per far si' che non scappasse. Non sapeva dove metterlo, non aveva alternative. Abbiamo allora creato una rete di servizi fra le famiglie per supportarla: non volevamo criminalizzarla". Di poverta' e stigma parla anche Vivanti, vice presidente di un'organizzazione, l'Edf, che ha come obiettivo la tutela dei diritti umani e civili di 37 milioni di disabili in Europa: "I bambini disabili di solito non sono valutati come gli altri figli- racconta- per questa ragione soffrono di segregazione e isolamento. Le famiglie, se non ricevono aiuto economico e assistenza, spesso non hanno alternativa e diventano negligenti, causando un danno irreparabile al bambino disabile". Vivanti si sofferma poi su alcuni disturbi del comportamento, come l'autismo, ancora lontani "da un'adeguata comprensione umana e medica": "In certe parti d'Italia- denuncia- i genitori sono colpevolizzati ufficialmente dai professionisti per i disturbi dei propri figli. Siamo ancora le madri-frigorifero per molti medici". La critica arriva ad investire alcuni celebri concorsi nazionali sul tema della disabilita' e dell'integrazione scolastica: "Nel premio 'Le chiavi di scuola' si parla sempre di amore- dice- ma l'amore non risolve i problemi dei ragazzi disabili e puo' creare qualche incomprensione con la famiglia. Il professionista, insegnante o psicologo che sia, non si deve sostituire mai ai genitori". Al convegno, organizzato dall'Aias a margine del progetto "Making life a safe adventure", finanziato dalla Commissione europea nell'ambito del programma Daphne, e' intervenuto anche Claudio Imprudente, presidente del Centro documentazione handicap di Bologna: "Il tema di questo seminario e' la violenza contro i bambini disabili- dice- ma di che violenza si tratta? Fisica, psicologica o morale? Accanto a queste tre, io individuo un'altra violenza, piu' subdola: quella culturale e semantica, che da' al minore disabile un'etichetta legata alle convenzioni socialmente accettate. Un bambino chiamato da tutti 'speciale' o 'deficiente' si sentira' cosi' per tutta la vita". (Wel/ Dire)