(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 nov. - "Viene da chiedersi se
la scuola pubblica sia ancora territorio italiano". Cosi' la
senatrice radicale Donatella Poretti commenta la bocciatura
dell'ordine del giorno da lei presentato al Senato al dl precari
scuola che puntava a "parificare l'assunzione, l'immissione in
ruolo e le competenze salariali degli insegnanti di religione
cattolica alle condizioni previste per gli insegnanti delle altre
materie, nonche' a svincolarne l'assunzione dal pronunciamento di
idoneita' da parte delle curie diocesane".
Se prima del 2004, spiega Poretti, "la nomina dell'insegnante
di religione era su segnalazione della curia e prevedeva un
contratto annuale, dopo la legge 186 del 2003 e' stata prevista
la loro messa in ruolo. Oggi i circa 25 mila insegnanti sono
formati e indicati dall'autorita' religiosa, ma retribuiti da
quella statale. Discriminati anche in contrasto a direttive
europee sulla parita' dell'accesso al lavoro sono coloro che non
professano la religione cattolica o che non sono graditi alla
curia. Privilegiati anche per retribuzione economica gli
insegnanti di religione. Il nostro ordine del giorno chiedeva al
governo- chiude- di parificare i diritti e di porre fine ai
privilegi. Impossibile anche solo discutere tale ragionevole
proposta".
(Wel/ Dire)