(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 18 nov. - "Togliamo la pubblicita' da tutti i programmi per i ragazzi". Nasce come una provocazione di Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare sull'Infanzia e l'Adolescenza, e in cinque minuti diventa una proposta ufficiale accolta anche dalle due vicepresidenti, Gabriella Carlucci (Pdl) e Annamaria Serafini (Pd). Un messaggio diretto, non studiato, che apre la terza Conferenza nazionale sull'infanzia e l'adolescenza, da oggi a venerdi' a Napoli. La presidente della Commissione , d'altra parte, sgombra subito il campo dalla retorica. Mussolini vuole tre giorni di fatti, "perche' noi non facciamo come al vertice Fao, che parlando della fame del mondo, si sono mangiati le aragoste". Si parla della tutela dei diritti dell'infanzia, ma piu' in particolare del rapporto con i media. Mussolini sbotta subito: "Annientiamo la pubblicita', dateci delle giornate sotto Natale senza essere bombardati dalle pubblicita'. Ci avete dato il digitale terrestre come punizione... ora dateci questo". Tv, ma anche internet: "Ci sono gia' due proposte di legge che sono in commissione Giustizia. La prima riguarda l'adescamento in rete: dobbiamo acciuffare questi delinquenti prima che arrivino al contatto fisico con i preadolescenti, che si lasciano affascinare dai social network. La commissione vuole definire la fattispecie dell'adescamento in rete. E poi bisogna parlare della pedofilia culturale o ideologica: ci sono tanti movimenti che fanno apologia della pedofilia e li dobbiamo stroncare. La commissione dara' poi anche un parere obbligatorio sul Piano nazionale d'azione" per l'infanzia e l'adolescenza. Va oltre Anna Serafini, vicepresidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza: "Bisogna prevedere delle pene per i provider che non dovessero rispondere ai bisogni di sicurezza. E dobbiamo dimezzare gli spazi pubblicitari. Poniamo questioni serie anche per la Finanziaria, perche' venga varato finalmente il piano per l'infanzia (che manca dal 2005, ndr). Serve una svolta". Il problema per Serafini e' che "non abbiamo un fondo nazionale economico per l'infanzia. Non abbiamo un piano d'azione. Ci troviamo di fronte ad una disarticolazione delle competenze, e' questo il quadro di riferimento. O pensiamo che gli investimenti sul capitale umano siano aggiuntivi o addirittura aggravanti per il bilancio... In questo caso, allora, veniamo meno rispetto a quello che fanno in Europa". Gabriella Carlucci torna invece sulla tv, che "e' diventata la cattiva maestra, comunica valori sbagliati e influisce sulla loro formazione". La vicepresidente della Commissione parlamentare annuncia infine che "oggi il governo presentera' le linee guida del Piano nazionale per l'infanzia. E una delle proposte che stiamo elaborando prevede serie multe, fino alla disconnessione dei canali che non si adeguano". (Wel/ Dire)