(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 nov. - Le proposte di
accoglienza temporanea per i rom dell'ex campo di Centocelle,
detto anche Casilino 700, offerte venerdi' dal Comune di Roma,
arrivano dopo la presa di posizione di Amnesty International, che
giovedi' aveva lanciato sul suo sito un appello mondiale per le
violazioni dei diritti umani commesse con il doppio blitz in 24
ore alla baraccopoli e all'ex deposito di birra nel quartiere
Casilino.
Dopo una prima risposta di Gianni Alemanno nella serata di
giovedi', venerdi' l'Ong aveva ribadito che l'appello rimane
valido. "Nel corso della telefonata, lo stesso sindaco ha ammesso
di non conoscere la norma del diritto internazionale che prevede
una notifica di ogni sgombero, che possa consentire di ricorrere
a un giudice per sospendere l'esecuzione del provvedimento-
scrive Amnesty in una nota- l'organizzazione continua a chiedere
il rispetto del diritto a un alloggio adeguato per tutti i membri
delle famiglie sgomberate e un risarcimento per i beni personali
andati distrutti nel corso dello sgombero. Queste richieste,
indirizzate al sindaco e al prefetto di Roma, si basano su
numerosi trattati internazionali sui diritti umani di cui
l'Italia e' stato parte e dunque obbligata a rispettarne le
disposizioni". Venerdi' Alemanno e' tornato sulla questione,
affermando che Al Casilino 700 c'era una situazione dioccupazione
totalmente abusiva. Non era un campo tollerato ne' parzialmente
autorizzato, come il Casilino 900 che sgombereremo agennaio, ma
un'occupazione abusiva in condizioni igienico-sanitarie non
presentabili.
Gli strascichi dello sgombero di cosi' tante persone e di
moltissimi bambini ha provocato reazioni a catena. Ad essere
coinvolti nella gestione diretta della diaspora dei rom sono
stati i municipi del quadrante sud-est della capitale. "Ho visto
per due giorni un esodo biblico. Giovedi' c'erano 80 persone con
20 bambini e anche in fasce, a via dei Consoli nel X municipio.
Nessuno sapeva dello sgombero a via Papiria. I 3 municipi
interessati sono governati dall'opposizione, si cercano consensi
elettorali sulla pelle della gente". A parlare davanti alla sede
del VII municipio e' il presidente Roberto Mastrantonio,
commentando gli sgomberi degli ultimi due giorni. "Con una
lettera di due settimane fa chiedevo al sindaco e al prefetto di
inserire questi insediamenti nel piano nomadi, per garantire il
diritto di trasferimento come al casilino 900. Chi non e'
inserito nel piano nomadi, viene disperso. Chiederemo un
consiglio municipale aperto e al sindaco di venire a riferire",
continua il minisindaco.
Presenti anche altri esponenti delle istituzioni: Luigi Nieri,
assessore regionale al Bilancio e il garante regionale per
l'infanzia Franco Alvaro. "L'idea era quella di disperdere, cosi'
si vanifica il faticoso lavoro di integrazione fatto dalle
insegnanti della scuola Iqbal Masih in questi anni- afferma
Nieri- si e' sempre detto che il problema dei rom e' nella
scolarizzazione dei minori, qui siamo difronte a una comunita'
che accompagnava i figli a scuola regolarmente. Il campo era
invivibile, ma stiamo parlando di persone, di famiglie europee.
Si chiudano le polemiche e si apra un tavolo. Essere povero non
puo' diventare una colpa".
"L'operazione e' un tentativo di scoraggiare e spingere i rom
ad andare via" secondo Franco Alvaro, garante regionale per i
diritti dell'infanzia. "Si chiede all'amministrazione di
fermarsi, perche' cosi' non risolve il problema, gli sgomberati
saranno costretti a vivere peggio di adesso, e a pagare sono i
bambini e le donne che sono piu' fragili". Alvaro si e' messo in
contatto anche con l'Unicef e Save the Children per affrontare la
situazione. Infine, le associazioni presenti fanno notare che il
campo 'Casilino 700' di cui si parla sui giornali non esiste in
realta', l'insediamento era noto come campo di Centocelle.
Secondo i centri sociali, "parlare di campo Casilino e'
un'operazione mediatica che rimanda alle promesse elettorali".
(Wel/ Dire)