FAME, PER UN BIMBO BASTANO 27 CENTESIMI AL GIORNO
VERTICE FAO, SAVE THE CHILDREN: LEADER MONDIALI STANNO FALLENDO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 nov. - Bastano meno di 170
euro all'anno, meno di 27 centesimi al giorno, fino al compimento
del secondo anno di vita, per garantire a un bambino una
corretta nutrizione e contribuire ad arrestare le morti per
malnutrizione. Questo il dato diffuso da Save the Children,
attraverso il nuovo rapporto 'Fame di Cambiamento', che intende
essere un chiaro monito ai grandi della terra riuniti a Roma in
occasione del vertice Fao e il cui contributo per sconfiggere la
fame nel mondo continua a rimanere molto basso.
Piu' di 178 milioni di bambini al mondo soffrono di
malnutrizione cronica che, come ribadito oggi dal segretario
generale dell'Onu, e' causa di morte per milioni di bambini ogni
anno. "Troppi bambini stanno morendo perche' i leader mondiali
stanno fallendo nella riduzione dei livelli di malnutrizione, che
ogni anno e' causa di oltre meta' delle morti infantili", spiega
David Mepham, direttore Policy di Save the Children. "Tale cifra
e' destinata ad aumentare a causa dell'incremento del costo del
riso, dei cambiamenti climatici e della crisi economica in corso.
Queste morti pero' non sono eventi sporadici al di fuori del
nostro controllo, bensi' il frutto di precise scelte politiche".
Il rapporto 'Fame di Cambiamento' rivela che esiste una gamma
di possibilita' per fermare la malnutrizione, causa di danni
irreversibili allo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini, sin
dal loro concepimento al compimento del secondo anno di vita. Nei
paesi in via di sviluppo, l'11% dei bambini e' malnutrito gia' da
prima della nascita poiche' la crescita viene compromessa
dall'alimentazione scarsa delle loro madri. In alcuni paesi, solo
il 5% dei bambini ha una dieta diversificata e, conseguentemente,
mentre il resto non riesce ad avere il sufficiente apporto di
vitamine, utili per il loro sviluppo fisico e cognitivo. Piu' di
meta' dei bambini che vivono nei paesi in via di sviluppo basa la
propria nutrizione sulla combinazione al massimo di tre diversi
alimenti e non riesce pertanto ad avere una dieta equilibrata.
"Sappiamo come combattere la fame dei bambini e sappiamo quanti
fondi sono necessari per farlo, ma si continua a non dare
all'alimentazione la giusta importanza e tutto cio' deve
cambiare", continua Mepham. "Auspichiamo che, alla fine di questo
summit, ci sia un serio impegno a dire basta alla fame: e'
scandaloso che i leader mondiali stiano trascurando un problema
cosi' grande e la cui risoluzione e' cosi' ovvia".
Meta' dei bambini malnutriti vivono in otto paesi in via di
sviluppo: Afghanistan, Bangladesh, Repubblica Democratica del
Congo, Etiopia, India, Kenya, Sudan e Vietnam. Secondo il
rapporto di Save the Children basterebbero 5,85 miliardi di euro
all'anno per combattere la fame in queste nazioni e ridurre
drasticamente il numero di bambini rachitici o malnutriti.
Save the Children chiede che ad ogni bambino vengano garantite
170 euro all'anno fino al compimento del secondo anno d'eta' e
che tale somma venga impiegata per fornire soluzioni efficaci per
la riduzione della malnutrizione infantile, come la promozione
dell'allattamento al seno, l'allocazione di piccoli budget per
l'acquisto di cibo e la somministrazione di vitamine
supplementari ai bambini. Tale investimento di primo livello,
avra' una ricaduta positiva in termini di miglioramenti culturali
ed economici.
"I leader mondiali stanno concentrando i loro sforzi su una
maggiore produzione di cibo, ma devono altresi' trovare le
modalita' per far si' che le persone piu' vulnerabili possano
permettersi di acquistarlo, riconoscendo la dimensione del
problema e rispondendo con il giusto livello di investimento",
conclude David Mepham.
(Wel/ Dire)
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