(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 11 nov. - Sapere alla nascita se un bambino ha difficolta' uditive, con un semplice esame di qualche minuto. È questo lo scopo dell'accordo fra la Fondazione Gualandi a favore dei sordi, l'Universita' di Bologna, l'Azienda sanitaria locale e il policlinico S.Orsola-Malpighi, che hanno avviato uno screening audiologico su tutti i nuovi nati (oltre 8mila l'anno) dell'area metropolitana bolognese, per identificare eventuali deficit uditivi. L'esame, eseguito negli ospedali Maggiore, Bentivoglio e Porretta Terme dell'Asl di Bologna e al policlinico S.Orsola-Malpighi, consiste nella rilevazione e registrazione dei suoni prodotti dalla coclea, organo dell'orecchio interno del bambino, e avviene nel neonato addormentato, in ambiente silenzioso. Priva di invasivita', questa diagnosi precoce permette di recuperare gli svantaggi della sordita', che viene scoperta spesso solo intorno ai 2-3 anni di vita, "eta' nella quale molte capacita' possono essere compromesse" dice Adele Messieri, consigliere delegato della fondazione Gualandi. "La sordita' grave in condizione neonatale- spiega Giovanni Farneti, direttore della Otorinolaringoiatra dell'Asl e coordinatore del gruppo operativo per lo screening- pregiudica le capacita' non solo linguistiche, ma anche cognitive, affettive e sociali del bambino, in un periodo cruciale dello sviluppo". Con lo screening, invece, sara' possibile fare interventi precoci di protesi, logopedia, studio del caso, eventuale impianto e di sostegno educativo. "Si potra' limitare la disabilita' futura- commenta Messieri- migliorando la qualita' di vita del bambino e riducendo cosi' la spesa sanitaria". Il Deficit uditivo permanente infantile (Dupi) colpisce, nei paesi industrializzati, circa 3 neonati su mille. Questa percentuale aumenta del 4-5% nelle unita' di Terapia intensiva neonatale e tra i neonati che presentano fattori di rischio audiologico. "I risultati sono gia' buoni- dice Augusto Cavina, direttore generale dell'azienda ospedaliera S.Orsola-Malpighi, dove la sperimentazione e' cominciata gia' a inizio anno-: dal primo gennaio 2009 ad oggi, al S.Orsola su 2mila test abbiamo riscontrato 6/7 casi di sordita' lieve". All'ospedale Maggiore, invece, lo screening e' partito lo scorso primo settembre con il riscontro finora di un caso di sordita' grave su 700 bambini. "Ma il nostro interesse non e' solo tecnico-specialistico- continua Cavina-: e' un progetto ricco anche dal punto di vista assistenziale, perche' mette al centro la persona e ci fa capire quale potrebbe essere il percorso di riabilitazione migliore per i sordi". Bologna e' fra le prime citta' in Italia ad effettuare un esame audiologico esteso a tutti i neonati: "Ci sono progetti regionali non ancora decollati in Campania e Umbria, in precedenza Ferrara, Modena e Reggio Emilia hanno iniziato una sperimentazione di questo tipo", conclude Cavina. (Wel/ Dire)