(DIRE - Notiziario Minori) Milano, 11 nov. - L'inverno demografico e' arrivato da tempo in Lombardia: risale al 1975, quando il numero medio di figli per donna e' sceso sotto le due unita'. Da allora non si e' piu' rialzato. Ma, diversamente da quello che si pensa "non saranno gli stranieri a salvarci", spiega Gian Carlo Blangiardo, professore ordinario di demografia all'universita' Bicocca di Milano. I comportamenti degli immigrati, soprattutto nelle grandi citta', sono sempre piu' simili a quelli degli italiani: si e' passati dai 2,5 figli per donna del 2006 ai 2,18 del 2008. Le previsioni demografiche sul futuro della Lombardia infatti non sono rosee: tra qualche anno infatti, se il tasso di fecondita' restera' costante, il saldo naturale tornera' ad essere negativo. "Si puo' salvare la situazione solo se nel 2030 si arrivera' a una media di 1,8 figli per donna", osserva Blangiardo. Ma per farlo e' fondamentale il ruolo delle famiglie con almeno tre figli, che servono a "bilanciare" il numero delle coppie che si fermano al primo figlio. La ripresa della fecondita' e' l'unico antidoto al processo di invecchiamento in atto in Lombardia, che ha assunto dimensioni preoccupanti: se nel 2008 c'erano 30 "over 65" ogni cento persone in attivita' lavorativa (20-54 anni), la previsione e' che nel 2030 si arrivi a 42 "over 65" ogni cento persone in eta' lavorativa. (Wel/ Dire)