(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 9 nov. - Restano stabili le
condizioni del 13enne che giovedi' si e' buttato da una finestra
della scuola "Maestre Pie dell'Addolorata" di via Montello a
Bologna. Nessuna novita' di rilievo, riferisce l'Ausl, ne' in
senso peggiorativo ne' in senso migliorativo. La Procura di
Bologna, intanto, ha deciso di indagare due persone ipotizzando
il reato di abuso di mezzi di correzione e disciplina: la
preside, suor Stefania Vitali, e la docente che prima dell'inizio
delle lezioni aveva visto il 13enne con una o piu' sigarette
segnalando l'episodio. Un atto dovuto di garanzia nei confronti
delle ultime due persone che hanno avuto contatti con il 13enne
prima del gesto, in vista della perizia che il medico legale
svolgera' la settimana prossima sul 13enne. Alla preside e
all'insegnante, infatti, gli agenti del commissariato Santa Viola
hanno notificato ieri sera l'avviso relativo allo svolgimento
dell'esame.
Dalla Procura si precisa subito che "l'indagine e'
assolutamente estranea ad ogni sindacato sul metodo educativo
dell'istituto scolastico in questione", spiega il sostituto
procuratore Valter Giovannini nelle vesti di delegato ai rapporti
con la stampa. Nel merito, l'inchiesta affidata al pm Giuseppe Di
Giorgio non riguarda alcuna ipotesi di violenza fisica ma punta a
fare chiarezza sulle procedure e i tempi adottati per chiarire in
ambito scolastico l'episodio delle sigarette. Si tratta, dunque,
di verificare se prima che il 13enne si lanciasse dalla finestra
ci sia stato un eventuale eccesso di zelo da parte degli
operatori scolastici.
Il reato ipotizzato dalla Procura comprende anche il caso di
lesioni non volute, ma per gli inquirenti non e' emerso nulla nel
corso delle indagini che possa far pensare ad altri reati come
istigazione al suicidio, lesioni colpose o abbandono di minore.
Non risulta, quindi, un'assenza di attenzione da parte degli
operatori scolastici. Al contrario, la Procura registra la
particolare attenzione dimostrata dalla scuola all'episodio delle
sigarette.
Intanto, i primi interrogatori confermano che prima di
buttarsi dalla finestra il 13enne era piuttosto turbato: fino a
quel momento, pero', la scuola non aveva ancora chiamato la
famiglia ne' aveva annunciato punizioni al ragazzo.
Dell'inchiesta di piazza Trento e Trieste, come da prassi, e'
stata informata per conoscenza anche la Procura dei minori (a cui
eventualmente spetta di indagare sul contesto familiare del
13enne). La perizia in programma per la settimana prossima e'
stata affidata al medico legale Irene Facchini, mentre le
condizioni stabili del ragazzo corrispondono a cio' che i medici
si aspettavano: solo domani mattina, infatti, scadranno le 72 ore
che i sanitari dell'ospedale Maggiore si erano dati prima di
qualsiasi intervento o possibile novita' di rilievo.
(Wel/ Dire)