DA NIGERIA E SOMALIA LE PRIME OSPITI DELLA STRUTTURA DELLO SPRAR.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 9 nov. - Una tipica palazzina
bolognese, compresa di portico e travi a vista, diventa la casa
di 10 donne richiedenti asilo. Si chiama Casa dell'Agave la nuova
struttura inserita all'interno dello Sprar (Sistema di protezione
per richiedenti asilo e rifugiati) e inaugurata giovedi' scorso
in pieno centro cittadino. Le prime ospiti arrivano tutte da
Somalia e Nigeria: sono quattro mamme, con i rispettivi bambini,
e due ragazze sole. Il centro di accoglienza e' stata affidato
dal Comune all'associazione Mondo Donna, in collaborazione con
l'Asp Poveri vergognosi.
"L'obiettivo- spiega Loretta Michelini, presidente
dell'associazione- e' permettere a queste donne di raggiungere
l'autonomia: per farlo si parte dalla lingua, con un corso di
alfabetizzazione interno al centro e uno di italiano all'esterno,
poi arriveranno attivita' formative e borse lavoro". Le sei
donne, che abitano all'Agave gia' da luglio, potranno rimanere
nel centro per un anno, come stabilito dallo Sprar.
"Con questa struttura i posti per rifugiati e richiedenti
asilo a Bologna arrivano a 50- spiega Simona Lembi, assessore
comunale alle Pari opportunita' e all'intercultura-: e' una
scelta con cui rispondiamo alla politica della paura". Dopo gli
eventi di questi mesi, i respingimenti e i morti in mare, e'
inevitabile pensare a quello che le donne dell'Agave hanno dovuto
attraversare per arrivare a Bologna. "Hanno tutte alle spalle
traumi fisici e psicologici- spiega Letizia, una delle due
operatrici del centro- e molte sono passate dai centri di
detenzione libici". La casa ospita insomma i piu' vulnerabili fra
i rifugiati: le donne in gravidanza o con figli minori, che hanno
subito torture o forme gravi di violenza psicologica, fisica e
sessuale. "La politica dei respingimenti penalizza l'80% dei
richiedenti asilo, che non possono esercitare un diritto che pure
l'Italia gli riconosce- spiega Daniela Di Capua, direttrice del
servizio centrale dello Sprar- Inoltre non serve a contrastare
l'immigrazione irregolare, che avviene nella maggior parte dei
casi via terra".
La Casa dell'Agave si trova in via San Leonardo 26 e ha una
capienza massima di dieci persone. A comporre lo staff del centro
ci sono due operatrici dell'associazione Mondo Donna, una
counselor e una psichiatra etnica che fa da supervisore. C'e'
anche una storia di "integrazione riuscita". "La custode presente
durante le ore notturne- spiega Michelini- e' una richiedente
asilo proveniente da un altro centro gestito da Mondo Donna: una
delle ragazze ospitate all'Agave e' sua figlia".
Nel centro si respira in effetti un'atmosfera familiare, anche
perche' i bambini presenti sono tutti neonati. E per
l'inaugurazione le donne dell'Agave hanno anche preparato i
piatti tipici dei rispettivi paesi d'origine. Per Daniela Di
Capua "questo e' il modello ideale e piu' efficace per una
struttura di accoglienza: ce lo dice l'esperienza ormai quasi
decennale dello Sprar, con 138 progetti in tutta Italia".
(Wel/ Dire)