(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 9 nov. - Lancia un altro
accorato appello al presidente del Consiglio Berlusconi, al
Presidente della Regione Bassolino, al sindaco Iervolino,al
presidente della Provincia Cesaro e a tutte le forze politiche,
il presidente dell'Uneba (Unione degli enti di assistenza,
religiosi e laici ) di Napoli, Lucio Pirillo, perche'
intervengano sulla grave situazione economico-finanziaria in cui
versano gli istituti che operano nel campo dell'assistenza ai
circa 3000 minori ed ai 700 anziani di Napoli.
"E' una questione che riguarda tutta la citta', che va oltre
gli schieramenti partitici- ha affermato il presidente Pirillo-
e' un problema che attiene alla responsabilita' dell'intera
classe politica napoletana nei confronti di minori in difficolta'
e di anziani con gravi disagi economici. Le rette di mantenimento
non vengono corrisposte dal Comune di Napoli dal settembre 2007
mentre nel periodo successivo sono state elargite poche somme
sporadiche che non hanno risolto il problema. Tutto cio' ha messo
in crisi l'intero settore tanto che gli istituti, religiosi e
laici, non riescono a comprare l'indispensabile per il
quotidiano". Non solo. Le banche, con le quali gli istituti sono
fortemente indebitati, chiedono il rientro dalle esposizioni. Il
personale dipendente e', da mesi, senza stipendio mettendo in
sofferenza anche le loro famiglie. Gia' il 31 ottobre scorso
l'Uneba denuncio' il rischio che gli istituti chiudessero e che
quindi venisse bloccata l'assistenza.
Preventivamente gli istituti avevano gia' avviato uno stato di
agitazione che coinvolse oltre duemila persone, tra operatori
socio-educativi ed assistenziali, insegnanti, collaboratori e
personale vario, con una manifestazione di piazza davanti a
Palazzo San Giacomo, che vide la partecipazione anche di preti e
suore.
"Ci stiamo avviando verso una strada senza ritorno. Che
potrebbe portare alla sospensione di tutte le attivita'
socio-assistenziali- ha continuato Pirillo- con grave danno per i
ceti piu' deboli. Infatti, il comportamento dell'amministrazione
comunale rende assai difficile la prosecuzione delle varie
attivita', venendo meno, peraltro, anche ai verbali d'accordo che
sottoscrive regolarmente d'intesa con l'Uneba. Ora c'e' davvero
il rischio che gli istituti sospendino le attivita' per i debiti
con le banche, delusi e sfiduciati verso il comune. E rinuncino,
a malincuore, alla loro attivita' con i minori ed anziani.
Un'attivita' ritenuta indispensabile- conclude il presidente
Uneba- per una politica che vuole definirsi capace di affrontare
i drammatici problemi che affliggono la nostra citta'".
(Wel/ Dire)