(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 nov. - Rete integrata di servizi e tutela giuridica dei diritti dei minori, con proposte di modifiche legislative ad ampio raggio. E' ricca di spunti anche la seconda parte dello schema di Piano di azione e interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in eta' evolutiva, elaborata dall'Osservatorio e all'attenzione ora del governo. Si parla della generalizzazione delle scuole dell'infanzia, di azioni a tutela dei minori vittime di tratta, di misure in favore degli adolescenti con particolare riferimento ai consultori familiari, ai quali affidare accresciute competenze puntando ad una loro capacita' di affrontare situazioni di disagio. Per questo, previsti anche corsi nelle scuole, creazione di centri di aggregazione giovanile, formazione di operatori di strada, promozione di gruppi di auto-mutuo aiuto. Punto particolarmente delicato e' quello della definizione di livelli essenziali dei servizi educativi, tempo libero e semiresidenziali, con un potenziamento delle azioni di orientamento scolastico e professionale, attivita' di contrasto alla dispersione scolastica e formativa, servizi semiresidenziali intesi come strutture di prevenzione, e lavoro in rete con i Servizi sociali. Fra i suggerimenti contenuti nel Piano anche interventi a favore degli adolescenti nell'area penale, con percorsi di inclusione socio-lavorativa dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell'autorita' giudiziaria minorile. Spazio anche ad interventi per minori con disabilita' (maggiore integrazione scuola, risposte a bisogni educativi speciali) e al potenziamento della rete dei servizi integrati per la prima infanzia: su tutto il territorio nazionale dovrebbero sorgere servizi per bambini da 3 mesi a 3 anni sotto forma di nidi d'infanzia, nidi aziendali, micronidi, e con la sperimentazione dei nidi domiciliari. Fra le proposte, anche quello della creazione di un sistema informativo nazionale sui bambini fuori famiglia, con promozione di percorsi per adozione nazionale e internazionale e promozione dell'affidamento familiare. Quanto al quarto e ultimo ambito, quello del rafforzamento della tutela dei diritti, si ipotizza la riforma del Tribunale per i minorenni e le relazioni familiari, prevedendo un intervento legislativo che unifichi le competenze del Tribunale per i minorenni, del Tribunale ordinario in materia di famiglia e persone e del giudice tutelare. Insieme a questo si propongono anche una riforma dei procedimenti civili in materia di persone, famiglia e minori, e una riforma del sistema penale minorile, con individuazione di altre ripologie di pene rispetto a quelle attuali, che il giudice possa applicare direttamente ai minorenni autori di reati (semidetenzione, permanenza domiciliare stabile o nel fine settimana, liberta' controllata, sanzioni a contenuto interdittivo o consistenti in condotte riparatorie). A corredo, la semplificazione dei riti, con rito sommario per fatti lievi e citazione diretta a giudizio. In sostanza si tratteggia la promozione di un ordinamento penitenziario per i minorenni e i giovani adulti, con ampia possibilita' data al giudice di determinare percorsi penali diversificati per trovare la risposta piu' idonea al caso concreto. Con questo, la messa in opera di carceri minorili a forma di comunita' a dimensione familiare, con la presenza di mediatori culturali per detenuti stranieri, il coinvolgimento del terzo settore, e attenzione riservata sia al minore detenuto sia ai minori figli di genitori detenuti. C'e' posto anche nel Piano per la proposta di istituire il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza e per la redazione di un Testo unico delle leggi sull'infanzia e l'adolescenza sul modello del Children Act inglese del 1989. Per i minorenni disabili e' previsto il superamento completo del ricovero in strutture sanitarie e la definizione di interventi di sostegno formativo ed economico alle famiglie disponibili all'affidamento e all'adozione di minori con disabilita'. E proprio a proposito di adozione, infine, lo schema di Piano suggerisce una legge di riforma all'insegna della flessibilita' nell'interesse del minore, ad esempio prevedendo il mantenimento di rapporti con la famiglia d'origine o con precedenti affidatari. Chiesto anche l'adeguamento della normativa riferita all'affidamento familiare, con una migliore definizione dei doveri e delle responsabilita' degli affidatari rispetto ai genitori, al tutore e agli altri soggetti interessati, e con la previsione di una disciplina di varie modalita' di affidamento (diurno o notturno, fine settimana, estivo, ecc). (Wel/ Dire)