(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 nov. - Non c'e' alcuna
preclusione nei confronti delle proposte e dei temi inseriti
dall'Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza nello schema
di Piano la cui approvazione e' stata rinviata a fine gennaio su
indicazione dei sottosegretari Giovanardi e Roccella: quelle
proposte - fra le quali la modifica di alcune norme
sull'adozione, l'istituzione del Tribunale della famiglia, il
ricongiugimento familiare per gli stranieri e il piano abitativo
e di sostegno per minori rom, sinti e camminanti - devono essere
"verificate in termini di sostenibilita' economica e di coerenza
con gli indirizzi governativi". Un percorso- spiega Roberto
Marino, capo dipartimento per le Politiche della famiglia- che
deve essere realizzato prima della presentazione dello stesso
piano in Consiglio dei ministri per la deliberazione preliminare.
In caso contrario si tratterebbe solamente di una "mossa
ipocrita".
Il responsabile del Dipartimento che si occupa di famiglia
sotto la responsabilita' politica del sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Giovanardi chiarisce il senso del rinvio
a fine gennaio, chiesto dallo stesso Giovanardi e dal
sottosegretario al Welfare Roccella, dell'approvazione dello
schema di Piano di azione: "Si e' trattato di una posizione
rispettosa dell'Osservatorio piu' di quanto non chiedessero
alcuni componenti dell'Osservatorio stesso". Quest'ultimo
esprime, ammette Marino, "sensibilita', idee e culture molto
diverse fra loro, anche lontane dalla sensibilita' del governo:
e' ovviamente legittimo che sia cosi', ma e' altrettanto sensato
che i due sottosegretari, invece che accettare un via libera del
testo che lasciasse poi alla Commissione bicamerale per
l'infanzia e alla Conferenza unificata il compito di doverosi
aggiustamenti, abbiano chiesto di verificare subito la
fattibilita' delle proposte concrete, sia dal punto di vista
della loro coerenza con gli orientamenti governativi, sia da
quello delle compatibilita' economiche. Il tutto prima che si
arrivi in Consiglio dei ministri". Un modo, secondo Marino, di
ottenere un testo che "non solo rappresenti un auspicio
dell'Osservatorio, ma incontri anche la piena adesione del
governo". L'iter di questi tre mesi prevede anche la
consultazione dell'appena costituitosi Osservatorio della
famiglia, prima del ritorno in Osservatorio. Nessuna
consultazione invece e' prevista con la Commissione bicamerale
infanzia, che secondo la legge interverra' solamente in un
secondo tempo, dopo la deliberazione preliminare del Consiglio
dei ministri.
E' vero che in sede di Osservatorio e' stato posto dal
sottosegretario Roccella anche un problema di impostazione piu'
ampio, mettendo in rilievo la "scarsa sottolineatura della
dimensione familiare e della sussidiarieta'" nello schema di
Piano, e' anche vero che il tema dei livelli essenziali e' stato
tenuto a margine, ma per Marino il supplemento di analisi
permettera' di tornare entro la fine di gennaio in Osservatorio
con un documento molto piu' vicino alla fattibilita' pratica e
concreta. E anche sui temi della partecipazione e
dell'interculturalita', oggetto delle preoccupazioni delle
associazioni, "non c'e' alcun rifiuto a priori delle azioni
proposte, anche se e' chiaro che non e' detto che tutto cio' che
rientra in questi ambiti rimarra' dopo la rivisitazione del
Piano". "Da questo punto di vista- spiega Marino- credo che
l'allarme lanciato da alcune realta' associative sia dovuto al
fatto che il programma definitivo della Conferenza di Napoli
lascia in secondo piano, rispetto al resto, proprio i temi
dell'interculturalita' e della partecipazione: cio' pero' non
significa davvero che essi siano stati eliminati. Anzi- conclude-
l'evento di Napoli sara' un'occasione ulteriore per permettere a
tutti di fare proposte, dare indicazioni e arricchire il
confronto". L'obiettivo finale, infatti, e' comune: serve in
tempi brevi quel Piano di azione per la tutela dei diritti e lo
sviluppo dei soggetti in eta' evolutiva che nel nostro paese si
attende dal 2005.
(Wel/ Dire)