(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 nov. - E' urgente giungere in
tempi brevi ad un nuovo Piano di azione sull'infanzia e
l'adolescenza che tenga in debito conto le aree individuate come
pioritarie dai membri dell'Osservatorio nazionale: in questo
contesto e' "auspicabile" che il rinvio di tre mesi chiesto dal
governo all'Osservatorio nell'adozione dello schema del nuovo
Piano di azione non significhi la messa in discussione del lungo
lavoro di preparazione compiuto in questi mesi. E' Laura
Baldassarre, responsabile dei programmi per i diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza dell'Unicef Italia, ad
illustrare i punti contenuti nella proposta presentata dai
componenti dell'Osservatorio e a mettere in evidenza la
principale urgenza a due settimane dalla Conferenza nazionale
sull'infanzia e l'adolescenza che si terra' a Napoli dal 18 al 20
novembre prossimi.
"C'e' stata una chiara indicazione dell'Osservatorio- spiega
la rappresentante dell'Unicef- sul lavorare in primis sulla
partecipazione dei bambini e dei ragazzi, sul tema della poverta'
minorile e dell'inclusione sociale, su quello dell'intercultura e
della situazione dei bimbi rom, sinti e camminanti: e' bene che
tale priorita' venga mantenuta, si tratta di aspetti sui quali
intervenire con urgenza". Da questo punto di vista, spiega
Baldassarre, la speranza e' che "l'ulteriore tempo chiesto dal
governo per integrare le proposte dell'Osservatorio con quelle
che il governo sta proponendo in Parlamento non significhi
l'annullamento del lavoro svolto fino ad oggi".
Certo, non mancano gli aspetti critici: "Chiediamo- dice-
attenzione ai livelli minimi essenziali delle prestazioni, che
definiscono lo zoccolo duro dei diritti, validi in ogni parte del
territorio e dunque importanti per rispettare il principio di non
discriminazione sancito dalla Convenzione internazionale sui
diritti del fanciullo, di cui festeggiamo quest'anno il
ventennale". E quanto all'osservazione venuta dal governo sulla
necessita' di ricondurre il diritto dell'adolescente e del
bambino all'ambito familiare, "occorre ribadire- spiega la
rappresentante Unicef- che non c'e' alcuna contrapposizione fra
diritti dei minorenni e delle famiglie: e' pero' importante avere
meccanismi di tutela che diano ai bambini e ai ragazzi la
possibilita' di essere attori della propria vita e dei propri
diritti, facendo in modo che si sia sempre in grado di
intervenire laddove la famiglia non si riveli un luogo adatto
all'accoglienza dei minori". "Ogni bambino e ogni adolescente ha
diritto alla famiglia, non puo' essere questo il motivo del
contendere: nella proposta di Piano presentata dall'Osservatorio
c'e' molta famiglia- incalza Baldassarre- e sono certa che i
sottosegretari Roccella e Giovanardi avranno modo di approfondire
questo aspetto. Alla fin fine, sono sicura che lo schema di Piano
avra' il via libera a fine gennaio: si tratta solo di un rinvio".
Un rimpianto, nell'immediato, pero' c'e': la mancata
partecipazione diretta dei bambini e dei giovani ai lavori della
Conferenza nazionale di Napoli. "Nelle precedenti edizioni, e con
due governi di orientamento opposto, era sempre stato previsto
nel programma dei lavori un momento tutto dedicato, in prima
persona, a bambini e adolescenti: il primo esperimento fu
compiuto quando ministro del Welfare era Roberto Maroni. Una
formula che si poteva ripetere anche quest'anno, peccato non lo
sia stata. Ma al di la' di questo- conclude- l'importante e' che
si trovi il modo nella formulazione del Piano nazionale di
considerare la loro voce e di recuperare questa forma di
partecipazione".
(Wel/ Dire)