NULLA DOPO LO "ZECCHINO", CENTRO TV ANTONIANO A RISCHIO
ALLARME CISL: È COME SANREMO, ENTRI IN CONTRATTO DI SERVIZIO RAI.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 9 nov. - Il prossimo "Zecchino d'oro" andra' regolarmente in onda su Rai 1 dal 17 al 21 novembre. Ma da gennaio 2010 il Centro di produzione radio-televisivo dell'Antoniano di Bologna non ha prospettive, visto che la Rai da alcuni anni ha via via tagliato i programmi affidati alla struttura creata dai Frati minori. E nulla e' in programma per il prossimo anno fino alla successiva edizione dello Zecchino. Per questo la Cisl di Bologna assieme alla Fistel, il sindacato di categoria, lancia l'allarme: "Non solo e' a rischio il posto di dieci dipendenti del centro e di un centinaio di persone che lavorano nell'indetto, ma anche la sopravvivenza dell'Antoniano e dello stesso Zecchino, che fa parte della storia della televisione italiana alla pari del festival di Sanremo". La Cisl chiede pertanto al Governo che "il rapporto tra la Rai e l'Antoniano venga consolidato inserendolo nel contratto di servizio tra il servizio radiotelevisivo pubblico e lo Stato", in via di rinnovo. Il sindacato da Bologna lancia quindi una petizione popolare per chiedere alle istituzioni e alla Rai di "impegnarsi fattivamente per la salvaguardia della produzione culturale italiana che, da oltre 50 anni, si e' evidenziata tramite lo Zecchino d'oro e l'Antoniano di Bologna" (per aderire via e-mail: salviamolozecchino@cisl.it). "Lo Zecchino fa parte delle vicende culturali del nostro Paese da 52 anni- ricorda Alessandro Alberani, segretario della Cisl di Bologna, nella conferenza stampa tenuta per lanciare l'allarme- basti nominare Mago Zurli', Topo Gigio e la stessa Mariele Ventre", la compianta direttrice del Piccolo coro dell'Antoniano grazie al cui impegno tante canzoni del programma televisivo sono diventate colonna sonora di diverse generazioni di Italiani. La Cisl ha gia' chiesto incontri con il sindaco di Bologna, Flavio Delbono, e con consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, perche' l'azione per salvare l'Antoniano "diventi una proposta di tutta la citta'" e "perche' intervengano nei confronti del ministro per l'Attuazione del programma di Governo, Gianfranco Rotondi, che sta predisponendo il nuovo contratto con la Rai". Il centro tv dell'Antoniano, dai primi anni '90 fino al 2001, ha curato una produzione televisiva "di vaste proporzioni", ricordano Cisl e Fistel: dai vari programmi dedicati alla festa del mamma e ad altre ricorrenze fino alla "Banda dello Zecchino", un contenitore televisivo per ragazzi trasmesso da Rai 1 il sabato e la domenica mattina per diverse stagioni. Tanto che in quegli anni i Frati minori dell'Antoniano decisero un potenziamento della struttura, che a detta degli stessi lavoratori "e' una perla", con investimenti continui per l'aggiornamento tecnologico (anche sei mesi fa, con un "upgrade" della regia) e corsi di formazione. Ma, "in seguito, la richiesta di produzione da parte della Tv di Stato si e' affievolita sempre piu' fino a ridursi alle semplici giornate del concorso canoro". Insomma, sintetizzano i lavoratori, "si e' passati da 200 ore di programmi tv all'anno ad appena 15". Eppure lo Zecchino puo' vantare titoli internazionali (il Piccolo coro e' ambasciatore Unicef e lo stesso Zecchino e' considerato dall'Unesco "Patrimonio per una cultura di pace") ed e' sostenuto persino dalla presidenza della Repubblica (nel 2009 Giorgio Napolitano ne e' diventato "sostenitore", considerandolo "uno dei piu' significativi eventi per l'infanzia in Italia"). Oltre all'imminente edizione dello Zecchino, negli studi del centro tv saranno realizzate, a inizio dicembre, due puntate di uno "Speciale Natale", che andranno in onda in occasione delle prossime festivita', e fino al 20 dicembre si registrano le puntate di "Music Gate", un programma di giochi in musica in onda su Rai Gulp. E dopo? "Non ci sono ad oggi prospettive per gennaio- spiegano Cisl e Fistel- e non si sa se la produzione di Music Gate proseguira', e pertanto si paventa l'ipotesi di cassa integrazione per una decina di lavoratori, grazie agli ammortizzatori in deroga riconosciuti dalla Regione Emilia-Romagna, visto che per i lavoratori di questo settore la cig non e' contemplata". Ma sono circa un centinaio, spiegano i sindacalisti, le persone che perderebbero occasioni di lavoro, tra artisti, tecnici, impiegati, sarte, costumisti, scenografi e cosi' via. Il centro ha un fatturato di circa 1,2 milioni ("ma negli ultimi anni il budget di Rai1 per l'Antoniano e' calato del 20% l'anno", dicono i lavoratori) e tutti gli utili che derivano dalle produzioni tv vengono investiti in opere di solidarieta', all'estero e in Italia. A Bologna, in particolare, i frati dal 1954 gestiscono una mensa per i poveri che serve circa 70 persone al giorno e un "centro di ascolto" per sostenere chi la frequenta. Da ultimo, hanno avviato il progetto "Teatro in corsia", che porta ai bambini ricoverati in ospedali in tutta Italia, via streaming, spettacoli per ragazzi. "Occorre dare una scossa- dice Stefano Gregnanin, segretario generale Fistel-Cisl Emilia-Romagna- percio' abbiamo deciso di fare un'azione di 'lobby' come e' stato fatto per il festival di Sanremo, che e' stato inserito nell'ultimo contratto di servizio tra Stato e Rai, per chiedere che sia fatto anche per l'Antoniano". (Wel/ Dire)
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