IL GOVERNO SPOSTA AL 31 GENNAIO IL LIMITE PER APPROVARE IL TESTO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 nov. - I lavori per la sua
approvazione durano da oltre due anni, ma non e' ancora giunto il
momento di dichiarare conclusi i lavori di preparazione. Neppure
alla Conferenza nazionale su infanzia e adolescenza, prevista fra
due settimane a Napoli (18-20 novembre), si arrivera' con una
bozza definitiva. Il "Piano nazionale di azione e di interventi
per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in eta'
evolutiva" manca nel nostro paese dal 2005: quasi cinque anni di
vuoto. Due settimane fa, l'ultimo rinvio: quello deciso dai
sottosegretari Giovanardi e Roccella, per un supplemento di
analisi che durera' fino alla fine del prossimo mese di gennaio.
Una decisione che e' stata accolta con umori contrastanti
all'interno di quell'Osservatorio che ha per legge il compito di
redigere il testo da sottoporre al parere del Parlamento, della
Conferenza unificata e del Consiglio dei ministri. E se alcuni -
e' il caso del Cnca - puntano apertamente il dito contro
l'esecutivo, accusando il governo di aver messo totalmente in
discussione un lavoro preparatorio durato oltre due anni,
esautorando di fatto i membri dall'Osservatorio dalla sua
redazione definitiva e escludendo l'organismo anche
dall'organizzazione della ormai imminente Conferenza nazionale di
Napoli, altre realta' - come l'Unicef - scelgono invece un piu'
basso profilo, facendo affidamento sul fatto che i tempi indicati
saranno alla fine rispettati. Anche se non mancano, neppure dalla
sezione italiana dell'agenzia dell'Onu, le critiche per la
mancata previsione da parte del governo dei livelli essenziali e
per la mancata considerazione, nel programma di Napoli, dei temi
della partecipazione e dell'interculturalita', che sono invece
proprio i due aspetti ai quali "andrebbe data la massima
priorita'". Sull'altro versante Roberto Marino, il capo
dipartimento Politiche della famiglia (che sotto l'egida politica
del sottosegretario Giovanardi si occupa degli aspetti del Piano)
tenta di rassicurare: "Nessuna preclusione sui contenuti del
Piano presentati dall'Osservatorio, ma solo la necessita' di
verificare la praticabilita' delle proposte e la loro coerenza
con gli orientamenti governativi, in uno schema che tenga conto
della centralita' della famiglia e della sussidiarieta'". Tutti
temi e considerazioni che alimenteranno il dibattito del 18-20
novembre nel capoluogo campano.
Questo intanto il contesto generale: il "Piano di azione" e'
quel documento che fissa le priorita' dei programmi di azione e
di intervento riferiti ai minori, indirizzando dunque le
politiche attuate nei confronti di bambini e adolescenti ad ogni
livello dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato.
Viene preparato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e
l'adolescenza, organismo del quale fanno parte le amministrazioni
centrali (ministeri, dipartimenti), le Regioni e gli enti locali
(Conferenza Stato-Regioni, Anci, Upi), sindacati (Cgil, Cisl,
Uil), ordini professionali (assistenti sociali, avvocati,
giornalisti, educatoria'), associazioni e organizzazioni non
governative che si occupano d'infanzia (Unicef, Cnca, Anfaa,
Arci, Azione Cattolica, Agesci, Ai.bi) ed esperti del settore. Il
testo predisposto dall'Osservatorio e' oggetto, per prassi, di
una deliberazione preliminare da parte del Consiglio dei
ministri, che lo inoltra alla Commissione bicamerale per
l'infanzia e alla Conferenza unificata per i pareri di rito,
prima dell'adozione con Decreto del presidente della Repubblica
(Dpr) previa nuova deliberazione del Consiglio dei ministri.
L'Osservatorio, nella sua composizione attuale, e' stato
nominato nel 2007 ed ha iniziato a lavorare dunque sotto il
precedente governo. Il documento arrivato due settimane fa
all'attenzione di Roccella e Giovanardi e' il frutto della
sintesi attuata dal Comitato tecnico scientifico
dell'Osservatorio, che ha racchiuso in quattro aree tematiche le
analisi attuate dai sette gruppi di lavoro che erano stati a suo
tempo costituiti. Con il rinvio agli uffici tecnici, il nuovo
limite temporale per la prima approvazione del testo e' stato
fissato al 31 gennaio 2010: entro quella data, hanno promesso i
due sottosegretari interessati, sara' ascoltato anche
l'Osservatorio della famiglia e il testo tornera'
all'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza per
l'ultimo passaggio. Anche se all'interno di quest'ultimo
organismo, dopo i consistenti rilievi mossi da Giovanardi e
Roccella, non tutti credono sara' cosi'.
(Wel/ Dire)