IL RAGAZZO COSTRETTO A PAGARE PER DEBITI DA 'FEBBRE DEL GIOCO".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 2 nov. - Un ragazzo di quindici
anni, accompagnato dai propri genitori, ha denunciato alla
polizia di essere rimasto vittima di un'estorsione da parte di un
uomo di 38 anni di nome Massimo, titolare di un'edicola ai
Parioli, al quale avrebbe dovuto consegnare 3.000 euro in
contanti per rientrare in possesso di un anello (di proprieta'
della madre) che aveva consegnato all'uomo quale pegno per il
mancato pagamento di alcune scommesse.
Il minore ha raccontato agli agenti del Commissariato Salario
Parioli che da circa due anni, preso dalla 'febbre del gioco', ha
effettuato giocate al 'picchetto' (scommesse clandestine) con
Massimo, senza ottenere da lui alcuna ricevuta e senza mai
vincere e di aver accumulato, a dire del Massimo, un debito di
20.000 euro.
Pressato dalle continue richieste di soldi, il minore ha
sottratto ai genitori la somma di 4.000 euro e l'anello della
madre per consegnarli a Massimo il quale, per intimorirlo e farsi
consegnare un'ulteriore somma di denaro, esercitava un'estrema
pressione psicologica nei confronti del ragazzo millantando
conoscenze con ambienti malavitosi.
I poliziotti, dopo aver fotocopiato 3.000 euro in banconote
consegnati dalla madre al minore, hanno organizzato un servizio
in abiti civili per identificare 'Massimo' e per permettere alla
famiglia di rientrare in possesso dell'anello. Il minore e' stato
accompagnato all'appuntamento e tenuto sotto costante controllo
da parte della polizia. L'uomo si e' presentato nel luogo
convenuto e al momento della consegna del denaro da parte del
minore e' stato bloccato e arrestato dagli agenti per estorsione.
All'interno del suo appartamento i poliziotti hanno trovato
l'anello della madre del minore (del valore di circa 100.000
euro) che le e' stato restituito, sostanza stupefacente,
bilancini e materiale cartaceo inerente le scommesse.
(Wel/ Dire)