(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 16 dic. - Bologna ha davvero la sua Chinatown. E' al Navile, nelle aree della Bolognina e della Corticella: qui vivono praticamente due cinesi su tre residenti a Bologna. E' noto in citta' che in quella parte di Bologna si concentrano tanti cinesi, ma ora uno studio ad hoc (pubblicato da pochi giorni sul sito dell'Osservatorio sulle immigrazioni della Provincia di Bologna) ne analizza dimensioni e caratteristiche; e conferma l'immaginario comune. Il dossier e' stato predisposto in occasione della visita a Bologna di una delegazione di funzionari della Provincia dello Shanxi. La comunita' cinese e' presente nel bolognese da diversi decenni e i primi immigrati arrivarono negli anni '30; poi sono rimasti: in alcuni casi, si e' arrivati alla terza generazione. Numeri alla mano, alla fine del 2008, i residenti cinesi nella provincia erano 3.589, "in gran parte- sottolinea lo studio- concentrati in citta' e in particolare in un unico quartiere: il Navile. A Bologna infatti su 2.200 residenti, quasi 1.500 si trovano nel quartiere Navile, dove rappresentano di gran lunga la comunita' piu' numerosa". A differenza di gran parte delle comunita' straniere che si distribuiscono maggiormente sul territorio cittadino e provinciale, quella cinese sta "in uno spazio piuttosto ristretto", in particolare in Bolognina e a Corticella; solo negli ultimi anni si e' iniziata a registrare una certa presenza anche in Comuni della pianura a nord di Bologna e verso ovest, tanto che a Castel Maggiore e' una delle comunita' piu' numerose, e a Crevalcore superano il centinaio e sono la quarta comunita'. Ma la comunita' cinese e' anche quella che meno delle altre ambisce a cambiare nazionalita': si segnala per il minor numero di richieste, anche perche' i suoi appartenenti non possono avere la doppia cittadinanza. In tutta la provincia, i cinesi rappresentano il decimo gruppo con il 4% sugli stranieri complessivi. In citta', invece, per tanto tempo sono stati una delle comunita' principali, ma negli ultimi anni il ritmo di crescita "e' rimasto piuttosto contenuto rispetto ad altre provenienze"; oggi sono l'ottava nazionalita'. "Quella cinese e' la presenza piu' antica, con una crescita lenta e costante, dovuta in buona parte anche alle nascite": un cinese su cinque e' nato a Bologna. Inoltre, nonostante siano alla terza generazione a Bologna, i cinesi sono una comunita' molto giovane: l'eta' media e' 28 anni. A ringiovanire il gruppo "e' la buona propensione a fare figli in una situazione di perfetto equilibrio di genere, che denota la tendenza ad una immigrazione familiare", a differenza di quasi tutte le altre comunita' contraddistinte da presenze di uomini e donne a seconda del Paese di provenienza. Lo studio evidenzia anche che erano quasi 2.000 i cinesi titolari di un documento di soggiorno in provincia alla fine del 2008. Dato che i ragazzini under 14 anni risultano sul documento di uno dei genitori e, che l'anno scorso le pratiche in sospeso da parte della Questura erano "una quota non indifferente", a fine 2008, il 55% dei cinesi residenti aveva un documento di soggiorno. Poco meno della meta' dei soggiornanti, quasi 900, sono titolari della Carta di soggiorno. Tra i motivi principali, spicca il lavoro autonomo (riguarda quasi 500 persone) mentre le ragioni familiari (altri 500 cinesi). Si contano poi una sessantina di motivi per studio. Nel 2008 sono state presentate anche una settantina di domande di ricongiungimento familiare per la maggior parte rivolte a genitori (quasi il 50%), piuttosto che ai figli. A conferma di una migrazione a carattere familiare, le richieste rivolte al coniuge sono minoritarie. Per quanto riguarda la scuola, gli iscritti cinesi, in tutti gli ordini, in provincia sono 725 (il 5,6% degli alunni stranieri): escludendo le materne, nello scorso anno scolastico si contavano 627 alunni cinesi, meta' iscritti alle primarie (300) e l'altra meta' alle secondarie (163 alle medie e 164 alle superiori). Nell'anno 2007-2008, gli iscritti nelle scuole dell'infanzia erano circa 130. Al conto vanno aggiunti circa 300 universitari (uno su tre frequenta Economia) e il loro numero "e' quasi raddoppiato nell'ultimo anno". Dal punto di vista del lavoro, emerge "una maggiore propensione alle attivita' manifatturiere, quindi al commercio e anche alla ristorazione"; gli imprenditori cinesi a fine 2008 erano 629 tra i titolari di imprese individuali in provincia di Bologna, rappresentando il secondo Paese di provenienza dopo il Marocco. In totale la Cina concentra il 15% degli imprenditori stranieri, o meglio nati all'estero, tra i titolari di imprese individuali. Dai dati dei Centri per l'impiego provinciali emerge invece che i cinesi generalmente non si rivolgono a questo servizio: solo un centinaio a fine 2008 risultavano tra le persone con dichiarazione di 'immediata disponibilita''. Tra gli altri elementi che lo studio cita ci sono due associazioni (l'Associazione cinese di Bologna e l'Associazione cinese dell'Emilia-Romagna, entrambe con sede al quartiere Navile) e l'appartenenza di alcuni giovani alla rete nazionale di Associna. Nel Consiglio dei cittadini stranieri della Provincia di Bologna e' stato eletto uno dei due candidati cinesi, Liao Chiao Ming. (Wel/ Dire)