(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 16 dic. - Aleua, Ruslana, Vlasidlav, Viktoria. Sono 37 i bambini ucraini, tra gli otto e i 12 anni, che anche quest'anno sono arrivati nel mese di dicembre in Emilia-Romagna e che vengono ospitati dall'associazione 'Polivalente 87 e G. Pini' di Modena fino al 4 gennaio. Dal 1996 la Regione organizza soggiorni in famiglie emiliano-romagnole per bambini provenienti da aree della Bielorussia e dell'Ucraina contaminate in seguito all'incidente nucleare di Chernobyl. L'obiettivo e' far trascorrere ai piccoli un periodo di vacanza con attivita' espressamente organizzate per loro, ma anche sottoporli a specifici accertamenti diagnostici (visite pediatriche ed ecografia tiroidea) per verificarne le condizioni di salute. I bambini e le accompagnatrici hanno incontrato oggi a Bologna, nella sede della Regione, la vice presidente Maria Giuseppina Muzzarelli. Per il periodo di permanenza in Emilia-Romagna, i piccoli ospiti (e un accompagnatore ogni 15 minori) vengono iscritti al Servizio sanitario nazionale in modo da facilitare e rendere ancora piu' rapida la realizzazione di qualsiasi intervento medico. Il cancro alla tiroide e', infatti, insieme a quelli ai polmoni e alla vescica, la malattia piu' frequente tra i bambini provenienti dalla zona di Chernobyl. Un mese di soggiorno in ambienti non contaminati consente l'abbattimento fino al 50% dei valori di cesio assorbito, riducendo la possibilita' di insorgenza di forme tumorali. Quasi 10.000 bambini bielorussi e ucraini sono stati accolti in Emilia-Romagna dal 1996 a oggi grazie al 'Progetto di accoglienza dei bambini di Chernobyl' promosso dalla Regione. Il progetto punta sempre piu' ad aiutare i bambini a casa loro, per non sradicarli dalle famiglie. (Wel/ Dire)