(DIRE - Notiziario Minori) Milano, 14 dic. - "Sentirsi a casa e' una medicina" e' il nome del progetto promosso dall'Obm-Ospedale dei Bambini di Milano per rendere l'Unita' di anestesia e terapia intensiva pediatrica un luogo sempre piu' a misura di bambino e di prendersi cura a domicilio dei bambini sottoposti a cure palliative. Dal 14 dicembre 2009 al 3 gennaio 2010 sara' possibile sostenere l'iniziativa inviando un Sms al numero 48549 da tutti i cellulari Vodafone, Tim, Wind e 3 per donare 2 euro o chiamare il numero da rete fissa Telecom per donare 2 euro a OBM Onlus. "Conosco il Buzzi ormai da qualche anno e negli ultimi mesi lo frequento spesso, visto che sono 'in dolce attesa'- ha detto la giornalista e conduttrice Ilaria D'Amico, testimonial della campagna-. Visitando i reparti e parlando con gli amici di Obm e i medici, ho deciso con loro di sostenere proprio questo progetto: e' fondamentale aiutare i piccoli pazienti gravemente malati a curarsi in un reparto accogliente come una casa o stare a casa, seguiti da uno specialista. Percio' il mio invito e' quello di fare ora un sms al 49549 e donare 2 euro ai bambini della Terapia intensiva pediatrica del Buzzi". Il reparto di Terapia intensiva pediatrica ospita sia bambini affetti da patologie gravi (ma guaribili in tempi abbastanza brevi), che bambini affetti da gravi patologie che arrivano dalla Terapia intensiva neonatale con una lunga prospettiva di ricovero, ma soprattutto bambini con patologie inguaribili, trattati con cure palliative. Questi ultimi hanno davanti a loro un percorso di vita piu' o meno lungo, ma purtroppo non guariranno: per loro i trattamenti terapeutici servono per evitare loro dolore inutile e per permettere quindi una vita piu' dignitosa. Obiettivo della raccolta fondi e' rendere il reparto di Terapia intensiva pediatrica il piu' possibile simile alla cameretta di casa, utilizzando colori rilassanti, disegni che tengono compagnia e musica diffusa che distragga dai rumori dei macchinari e dai silenzi che spesso riempiono un ospedale. Si vorrebbe inoltre disporre di un medico in grado di curare tutti i bambini trattati con cure palliative direttamente a casa, senza far vivere loro periodicamente il dramma del ricovero. (Wel/ Dire)