(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 dic. - Cartellino giallo per la riforma delle superiori targata Mariastella Gelmini. Negli scorsi giorni il Consiglio di Stato ha esaminato i regolamenti che riscrivono gli assetti di licei e istituti tecnico-professionali, formulando una serie di osservazioni critiche. Il parere non e' ancora definitivo, i giudici hanno solo chiesto al ministero dell'Istruzione di ritoccare l'articolato. Infatti, secondo il Consiglio di Stato, i testi attuali si spingerebbero, in alcune parti, al di la' della delega affidata dal Parlamento al governo con l'approvazione della legge 133 del 2008. Ora il ministero dovra' rispondere. I dubbi del Consiglio riguardano, in particolare, il mancato coordinamento delle norme sulla quota autonoma dei piani di studio attribuita alle singole scuole con quelle contenute nel regolamento dell'autonomia. Ci sarebbero discrepanze. Dubbi vengono espressi anche sul graduale passaggio al nuovo ordinamento, non sufficientemente illustrato e motivato. Secondo il Consiglio di Stato la delega contenuta nella legge 133 riguarda la sola "ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei diversi piani di studio e relativi quadri orari", mentre il testo del regolamento si spingerebbe oltre, sia nella definizione delle quote di autonomia rimesse alle singole istituzioni scolastiche nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni (20% del monte ore complessivo nel primo biennio, 30% nel secondo biennio, 20% nel quinto anno), sia per quanto riguarda la prevista costituzione dei dipartimenti per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa e del comitato scientifico consultivo per l'organizzazione degli spazi di autonomia e flessibilita'. Secondo il Consiglio "sarebbe piu' coerente con l'obiettivo di realizzare l'autonomia lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all'opportunita' di istituire tali organi". Il Consiglio chiede al ministero di spiegare "su quale base abbia proceduto all'estensione dell'oggetto di delega e se le finalita' di contenimento della spesa e di razionalizzazione delle risorse umane e strumentali giustifichino l'ampia revisione operata". (Wel/ Dire)