(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 dic. - "Nel prossimo decennio, si stima che 175 milioni di bambini all'anno saranno colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, ed entro il 2050 ci saranno 25 milioni di bambini malnutriti in piu'". Ancora, "si prevede che i disastri strettamente collegati ai cambiamenti climatici subiranno un ulteriore aumento del 320% entro il 2030", dopo che dagli anni Ottanta ad oggi, le emergenze come cicloni e alluvioni, "sono passate da circa 200 a 400 all'anno". E' l'allarme lanciato da Save the Children alla vigilia del vertice di Copenhagen. L'organizzazione, sui temi di clima e ambiente, venerdi' ha presentato l'iniziativa 'Futuro an-negato?', inaugurata dal ministro per la Cooperazione allo Sviluppo danese, Ulla Tornaes. Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia, ha avvertito che "il numero delle calamita' naturali oggi e' quadruplicato rispetto agli anni Settanta". Dello stesso parere anche Mimi Jakobsen, direttore generale di Save the Children Danimarca, che ha spiegato come "i bambini, soprattutto quelli dei paesi in via di sviluppo saranno tra le principali vittime di questa emergenza globale, benche' non siano minimamente responsabili della sua causa". Per questo motivo, Save the Children chiede ai governi che i bambini "siano tenuti in considerazione nel testo finale dell'accordo sui cambiamenti climatici che verra' adottato a Copenhagen". Per l'organizzazione, quindi, "e' importante focalizzare l'attenzione sui programmi di riduzione del rischio, che consentono di alleviare l'impatto delle calamita' naturali nelle comunita' piu' povere". In tema di tutela dei minori, Save the children ha quindi ricordato che e' stato creato anche il 'Fondo emergenze per i bambini', "gia' esistente in molti altri paesi che, in caso di calamita'- conclude il direttore generale di Save the Children Italia, Valerio Neri- consente all'organizzazione di disporre dei mezzi necessari per portare aiuti tempestivi, senza dover attendere il tempo necessario a far partire la raccolta fondi". (Wel/ Dire)