(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 2 dic. - Qualcosa si muove. Almeno nelle isole. Se in Sardegna piovono ricorsi al Tar contro i tagli alle ore di sostegno, in Sicilia l'Ufficio scolastico regionale si e' rivolto alle scuole di ogni ordine e grado per ribadire che "il processo di integrazione degli alunni disabili si fa all'interno della classe di appartenenza", e non con attivita' differenziate al di fuori dell'aula. La nota firmata dal direttore Guido Di Stefano ha poi invitato i dirigenti scolastici siciliani a "vigilare sulla corretta attuazione dei processi di inclusione e sul rispetto della normativa vigente". A sollecitare gli Uffici scolastici regionali di tutta Italia, in risposta alle segnalazioni ricevute dalle famiglie, erano stati prima l'Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale) e poi la direzione generale per lo Studente, l'integrazione e la partecipazione del ministero dell'Istruzione. Ma anche l'Ufficio scolastico provinciale di Messina si e' fatto sentire dopo le segnalazioni ricevute da molti genitori circa la riduzione delle ore di sostegno ai propri figli. Il dirigente Gustavo Ricevuto ha spiegato che il numero dei docenti di sostegno appartenenti all'organico di diritto nella provincia (pari a 1.133), ammettendo poi che si tratta di una cifra "insufficiente a coprire le esigenze di insegnamento individualizzato del territorio". E anche i 288 posti concessi in deroga "non possono soddisfare tutte le necessita'". Nella nota viene inoltre chiarito che anche per gli alunni disabili maggiorenni si garantisce il supporto all'inclusione scolastica fino al conseguimento del diploma e oltre i 21 anni di eta'. Ricevuto, infine, ha espresso la propria amarezza per tutte "le incresciose situazioni che annualmente scaturiscono dalle direttive emanate dagli organi ministeriali" e si e' detto disponibile a discutere con le associazioni "percorsi e strategie idonei, pur nel rispetto dei dati numerici". Mentre l'Anffas continuera' a monitorare con attenzione la situazione dell'inclusione scolastica al Sud "richiedendo ancora che vengano avviate tutta una serie di ispezioni locali", commenta la presidente della sezione siciliana Gabriella D'Acquisto, l'associazione fara' la stessa cosa anche in ogni altra regione, provincia e citta' d'Italia "laddove si riscontrino, come in questo caso, gravi e palesi violazioni dei diritti degli alunni", fa sapere Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas onlus. L'associazione invita quindi tutte le famiglie italiane a "rendersi parte attiva nella verifica del percorso di inclusione scolastica dei propri ragazzi, richiedendo innanzitutto di avere copia di tutta la documentazione relativa ai propri figli". A tal fine l'Anffas ha predisposto una bozza di "lettera di richiesta" che puo' essere utile anche come promemoria rispetto a tutti gli atti che devono essere predisposti dalla scuola e che i genitori devono poter conoscere e condividere. Parliamo dei documenti relativi a diagnosi funzionale, profilo dinamico, piano educativo individualizzato e progetto didattico, senza dimenticare il piano dell'offerta formativa, il progetto d'integrazione di istituto, i criteri con cui sono state assegnate le ore di sostegno e quelli con cui e' stata composta la classe, gli ausili, le misure relative alla sicurezza, l'assistente per l'autonomia e la comunicazione, l'aiuto all'igiene personale, il trasporto e la certificazione di disabilita' rilasciata dalla Asl. (Wel/ Dire)