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ROMA – “Non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal capo segreteria del ministro”. Si complica il giallo politico dell’estate: l’influencer campana Rosaria Boccia, 41 anni, e il suo ruolo di “consigliera” del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Dopo l’interrogazione delle opposizioni per chiedere a che titolo la donna sia coinvolta negli eventi del G7 cultura, dal ministero hanno negato che abbia un incarico ufficiale. Otto giorni fa, Boccia aveva annunciato su Instagram di aver ricevuto dal ministro la nomina a Consigliere per i grandi eventi. Notizia poi smentita da Sangiuliano.
Eppure una mail e alcune foto pubblicate nelle ultime ore dimostrano tutt’altro: Boccia era tra i destinatari di comunicazioni riservate e partecipava alle riunioni al dicastero. Su Instagram, la 41enne ha postato un’immagine che mostrerebbe chiaramente di essere in possesso di documenti relativi al G7 Cultura del prossimo 19-21 settembre a Napoli.
Il caso si infittisce dunque. Ieri sera la premier Meloni ha affermato in tv di aver ricevuto rassicurazioni dal ministro Sangiuliano e che “questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato e che non è stato speso nemmeno un euro di denaro pubblico e questo è quello che mi interessa. Il gossip lo lascio ad altri”.
Ma, come riporta Repubblica, sono alcune circostanze a smentire il ministro e, di conseguenza, il capo del Governo: “La mail istituzionale, pubblicata da Dagospia, del sovrintendente del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che aveva tra i destinatari anche la Boccia. E i due gruppi di staff (Social e Monitoraggio ministro) di cui la Boccia faceva parte. Infine: Boccia era nota a mezzo governo. Il ministro Lollobrigida e il sottosegretario Gemmato hanno organizzato diverse manifestazioni al suo fianco”.
Boccia sui social ha ribadito inoltre a piĂą riprese che le spese per i viaggi agli appuntamenti istituzionali a cui partecipava sono sempre stati pagamenti dal Ministero.
In una lettera inviata al quotidiano La Stampa, Sangiuliano fornisce la sua versione dei fatti:
“Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metĂ del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee (e non nella campagna elettorale del 2022, alla quale non ho partecipato essendo all’epoca direttore del TG2), riscontrandone un’identitĂ di vedute. In seguito ho maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi. In questo periodo, infatti, ho potuto constatare le competenze professionali e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte. Un incarico lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito. Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune per-
plessitĂ del Gabinetto sulla possibilitĂ , ancorchĂ© meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente. Non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite”.
Pd e Cinquestelle tornano ora all’attacco e chiedono le dimissioni del ministro, mentre Italia Viva non esclude una mozione di sfiducia ad personam.
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