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Il sottosegretario Ostellari: “Compito nostro decidere sull’immigrazione, su lista dei Paesi sicuri qualcuno è andato oltre il proprio ambito”

L'esponente del Governo al Corriere della Sera: "Quell'elenco non lo fa Alfredo Mantovano o Carlo Nordio ma nasce da una valutazione tecnica e di intelligence"

Pubblicato:05-11-2024 09:02
Ultimo aggiornamento:05-11-2024 10:56

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ROMA – “La politica deve poter decidere. Questo è il punto, non un altro. Non vogliamo una guerra contro la magistratura, ma certamente il decidere sulle politiche dell’immigrazione è un compito nostro a cui non possiamo rinunciare”.

Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia della Lega, lo dice intervistato dal ‘Corriere della Sera’.

“Io mi sarei augurato che l’intervento, deciso e voluto dal governo di questo Paese, potesse chiarire le effettive volontà della politica. Dalla presidente del Consiglio ai suoi vice all’intero governo, tutti sono stati molto chiari e hanno adottato un atto formale. Prendiamo atto che per alcuni questo non è sufficiente”, rileva Ostellari.


E allora “a questo punto è giusto che cominci a parlare quella parte maggioritaria della magistratura che di solito rimane in silenzio. Anche perché noi vogliamo davvero che sia indipendente. Soprattutto dalla degenerazione delle correnti. Anche in relazione alla riforma della giustizia: escano allo scoperto e diano un contributo”, auspica.

Più nello specifico, la lista dei Paesi sicuri “non la fa Alfredo Mantovano o Carlo Nordio ma nasce da una valutazione tecnica e di intelligence. Va bene che il magistrato è ‘perito peritorum’ ma questa è una lista tecnica– segnala il sottosegretario- Mi pare che una volta di più qualcuno si spinga a compiti che non sono i suoi. Ognuno dei poteri costituzionali dovrebbe svolgere la sua funzione senza entrare in campi altrui”.

Invece “accade che qualcuno non rispetta i limiti. La politica vorrebbe stabilire quali sono i Paesi sicuri e l’ordine giudiziario rivendica la possibilità di intervenire con decisioni divergenti. In questo- dice Ostellari- vedo un paradosso”.

Dunque “credo che i giudici che fanno il loro lavoro senza mettersi nel campo della politica dovrebbero far sentire la loro voce. Noi non pensiamo che la magistratura sia contro il governo. Ma abbiamo il diritto di scandalizzarci e prendere posizione se leggiamo cose come la mail in cui un magistrato definisce la premier Meloni ‘un pericolo'”, prosegue il sottosegretario.

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