Vania Vorcelli
Primatista in cinque continenti di 'refusi', ho creduto ingenuamente alla nonna di una mia compagna di classe secondo la quale chi ha studiato al classico sa fare meglio anche il pollo arrosto. Quando la mia amica mi ha rivelato che il suo era un modo, nemmeno troppo velato, di prendere per i fondelli la nostra spocchia ginnasiale, era già troppo tardi: con in tasca una laurea in Letteratura greca, già da tempo mi occupavo principalmente di economia per la redazione di Bologna dell'Agenzia Dire, dove sono arrivata per uno stage del Master in giornalismo dell'Alma Mater nel 2003. All'epoca già collaboravo con il Tirreno, come corrispondente dalla ridente provincia toscana, ma mi mantenevo facendo mille altri mestieri: assistente tecnico museale a Palazzo Pitti (in pratica sgridavo i turisti indisciplinati), docente a domicilio, insegnante alle medie e alla superiori, sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Nonostante il giornalismo sia da tempo la mia vita (i miei due figli non dovranno mai saperlo), l'amore per il mondo antico ancora mi accompagna: senza alcun merito, sono direttrice responsabile di una rivista di archeologia del vicino oriente dell'Università di Firenze.
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