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ROMA – A fare fuoco su Donald Trump, ferendolo a un orecchio, sarebbe stato “un cecchino” appostato su un tetto, distante forse “centinaia di metri” dal palco e dotato forse di un fucile: è l’ipotesi accreditata da ufficiali di polizia e inquirenti, citati dall’emittente americana Cnn. Richard Goldinger, procuratore distrettuale della contea di Butler, quella dove sono avvenuti i fatti, ha riferito che secondo gli investigatori l’attentatore si era appostato in un edificio adiacente alla zona del comizio e che sulla sua identità non sono ancora disponibili dettagli. “Sarebbe servito un fucile”, ha sottolineato il magistrato. “Erano centinaia di metri di distanza”.
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