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La colpiva e chattava per farsi un alibi: ecco come Badhan ha massacrato Sara

Il delitto di Costa Volpino, nel bergamasco, descritto minuto per minuto nell'ordinanza di convalida di arresto di Jashandeep Badhan. La 18enne straziata da 70 colpi inferti sul volto e sulla testa

Pubblicato:31-10-2024 16:31
Ultimo aggiornamento:31-10-2024 16:31

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ROMA – Il pigiama di Hello Kitty insanguinato, il viso e la testa fracassati da 70 colpi sferrati con un paio di forbici da cucina, segni di strangolamento sul collo. Il corpo straziato di Sara Centelleghe, 18enne vittima della furia del 19enne vicino di casa a Costa Volpino, nel bergamasco, racconta molto di quella tragica notte di venerdì scorso, 25 ottobre, descritta minuto per minuto nell’ordinanza di convalida dell’arresto per Jashandeep Badhan– detto Deep- il ragazzo di 19 anni di origini indiane che ha confessato l’omicidio.

Ieri, mercoledì 30 0ttobre, il medico legale Matteo Marchese ha confermato la brutalità dell’assassino di Sara che l’avrebbe colpita con settanta colpi e sforbiciate e da una violenza tale da romperle la scatola cranica. Oggi le carte della gip Alessia Solombrino su Badhan mettono nero su bianco “l’allarmante efferatezza” e la “lucidità” dimostrata prima, durante e poco dopo l’aggressione, quando non ha mai smesso di inviare messaggi nella chat con l’amica di Sara, con cui avrebbe dovuto vedersi, messaggi finalizzati invece, secondo gli inquirenti, a costruirsi un alibi.

LA RICOSTRUZIONE

Sara stava dormendo nel suo letto quando è stata svegliata dai rumori di un intruso che stava frugando nella stanza. Era Jashandeep Badhan, suo vicino, che si era intrufolato in casa sua, dopo aver organizzato un “finto” appuntamento con l’amica che Sara stava ospitando per la notte, data l’assenza della mamma. Infatti, all’appuntamento- che doveva risolversi con uno scambio di droga tra i due ragazzi- lui non si è mai presentato, lasciando aspettare per strada l’amica, mentre lui la droga voleva ‘prendersela’ di nascosto. Questo il movente e non si sarebbe trattato, come si era ipotizzato all’inizio, di un’aggressione sessuale. Per questo Badhan è entrato in casa e in camera di Sara, ma quando lei si è accorta della sua presenza, si è scagliato contro di lei in modo bestiale, sproporzionato. La ragazzina ha provato a difendersi dalle botte e dai fendenti, a urlare “basta”, ma lui non ha smesso di scaricare la sua foga sul corpo indifeso, finché Sara non si è spenta e non ha più reagito.


Tale violenza e “allarmante efferatezza»” dimostrata nel delitto, come scrive la gip Alessia Solombrino nell’ordinanza di convalida dell’arresto fatto dai carabinieri del Nucleo investigativo, motiva la scelta della misura cautelare, il carcere. Sul capo dell’elettricista , pende l’accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Nelle 12 pagine del provvedimento sono ricostruiti i momenti, il possibile movente della ricerca di droga e la reazione violenta del tutto sproporzionata messa in atto dall’assassino, una volta che è stato scoperto dalla vittima. Lo stesso Jashandeep Badhan, nella sua confessione, ha ammesso di essersi intrufolato in cerca di hashish da fumare, solo con i calzini per non farsi sentire, le ciabatte lasciate fuori dal condominio, e di avere reagito “per paura”.

La giustificazione per tale atrocità addotta dal ragazzo- il fatto che avesse una percezione alterata a causa dell’assunzione precedente di alcol e droga- per la gip è rilevante solo fino ad un certo punto: prima e dopo il delitto “la sua condotta induce a escludere elementi sintomatici di un discontrollo emotivo”. Oltre che alla “precisa consapevolezza di sé” mostrata agli inquirenti durante gli interrogatori, la giudice adduce a sostegno di questa ipotesi la lucidità dei messaggi scambiati con l’amica minorenne ospite di Sara quella notte, per accordarsi su uno scambio di droga e per costruirsi di fatto un alibi, mentre di fatto si stava ancora allontanando dalla casa della vittima agonizzante.

LA CRONISTORIA DELLA CHAT CON L’AMICA DI SARA

“Ohi, sei sveglio zio?”, scrive Badhan alla 17enne alle 00.28. Lei risponde di sì. Hai da smokare?”, ovvero hai fumo-hashish da vendereE ancora, organizza lo scambio di droga: “Ma se ti do 30 euro di zia (Ndr cocaina) riesci a darmi 3 g?”. La 17enne accetta e gli dà appuntamento 10 minuti dopo.  Il ragazzo prima si accerta che non ci sia la mamma di Sara in casa e quando ne ha conferma esce di casa, ma non per andare dall’amica ed effettuare lo scambio. Alle 00.49 si accerta che la ragazzina sia davvero fuori: “Sei sotto?”, le scrive infatti. Lei risponde affermativamente e lui risponde “fra due minuti sono da te”, ma si è già intrufolato a casa di Sara “Zio?”, gli scrive l’amica alle 00.59 per accertarsi di non avere avuto buca. Alle 01.07, non vedendolo arrivare, prova a chiamarlo: ma lui risponde solo alle 01.13 con un messaggio per scusarsi con una bugia: la madre lo ha beccato uscire di casa e così è rimasto bloccato. Ma all’01.19, a massacro compiuto, il ragazzo, nella lettura della gip, pensa a salvarsi: “Domani riesci?”, digita in chat, come se niente fosse. E ancora insiste all’01.25: «???». L’amica non risponde più: è già risalita a casa di Sara trovandola straziata sul pavimento.

I VICINI HANNO SENTITO TUTTO

Secondo le testimonianze raccolte dai vicini, pochi minuti prima dell’una si è sentito gridare “una voce flebile, femminile”, quindi Sara. Sono riusciti a riconoscere le parole: “Ahi, ahi che male” e “basta, basta”, quindi si è sentito persino una porta chiudersi.

NIENTE CARCERE: BADHAN IN OSPEDALE PER ALMENO 30 GIORNI

Nell’ordinanza di convalida dell’arresto per Badhan, reo confesso dell’omicidio, tuttavia la gip ha riconosciuto le difficoltà psicologiche del giovane, e per questo ha disposto che “sia sottoposto a osservazione psichiatrica per un periodo non inferiore a 30 giorni” e che venga poi stilata una relazione sul suo comportamento “anche in relazione alla compatibilità con la struttura carceraria”. Tuttora infatti l’omicida di Sara non si trova in carcere, ma all’ospedale Papa Giovanni XXIII.  

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