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Gibellina mette tutti d’accordo: è Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026

La città distrutta dal terremoto del Belice, resa celebre dal Cretto di Burri, incoronata all'unanimità tra le cinque finaliste. Con il titolo, un milione di euro per realizzare nuovi progetti artistici

Pubblicato:31-10-2024 13:00
Ultimo aggiornamento:31-10-2024 13:01

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ROMA – E’ Gibellina la Capitale italiana dell’Arte contemporanea per l’anno 2026. La proclamazione della città insignita del titolo è arrivata questa mattina nel corso di una cerimonia al ministero della Cultura alla presenza, tra gli altri, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del direttore generale Creatività Contemporanea, Angelo Piero Cappello, e dalla presidente della giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo collegata da Torino.

Erano cinque le città accreditate alla vittoria finale, scelte tra le 23 che avevano partecipato all’avviso pubblico: Todi, Pescara, Gallarate, Carrara oltre alla stessa Gibellina. La comunicazione della vincitrice è stata salutata da un boato di gioia da parte degli amministratori del Comune siciliano, famoso già per l’arte contemporanea grazie al Cretto di Burri, e da un lungo applauso da parte di tutti i presenti, compresi i rappresentanti delle altre città.

GIULI: “È UN GIORNO DI FESTA, UN MILIONE DI EURO PER PROGETTI DI ARTE CONTEMPORANEA”

“Oggi è una giornata di festa- ha spiegato Giuli- Istituito il 15 aprile, questo ambito riconoscimento prevede un milione di euro per attivare progetti nel campo dell’arte contemporanea ed è la conferma della grande vitalità della cultura italiana e dell’arte contemporanea, che è in continuo movimento. Tutti i progetti presentati sono stati di altissimo livello ma ora la città vincitrice potrà valorizzare il suo territorio generando coesione, inclusione sociale, innovazione, crescita economica e benessere individuale e comunitario”.
“Per la prima volta- ha aggiunto Cappello- l’arte contemporanea diventa il volano di una serie di opere di rigenerazione delle realtà territoriali. Ma con questo riconoscimento crediamo che l’arte contemporanea torni al centro di un dialogo con un pubblico che speriamo sempre più ampio”.
“Abbiamo visionato i dossier delle città con grande senso di responsabilità- ha concluso Sandretto Re Rebaudengo- le impressioni che abbiamo raccolto durante i colloqui con le cinque finaliste sono stati al centro della riunione finale della giuria che ha scelto basando il giudizio sulla qualità del progetto. Il titolo è stato deciso all’unanimità“.


IL SINDACO: “GIBELLINA DISTRUTTA E RICOSTRUITA CON UNA NUOVA VISIONE”

“Gibellina è una città che venne distrutta e che fu ricostruita con una nuova visione. Questo riconoscimento la potrà rilanciare. Ma premiare Gibellina è anche dare un segnale, in questo momento di tante catastrofi, per dire che dai momenti bui possono rinascere realtà assolutamente nuove. Diventare Capitale dell’arte contemporanea ci dà grande emozione e grande responsabilità perché il progetto di Gibellina è stato condiviso con tanti istituti territoriali e nazionali. E mi auguro che anche con le altre città finaliste si possa collaborare”. Così, commosso fino alle lacrime, il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, nel corso della cerimonia di proclamazione della Capitale italiana dell’Arte contemporanea per l’anno 2026.

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