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Clima, al via la conferenza Onu Cop26: obiettivo zero emissioni entro il 2050

A Glasgow inizia la 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, co-presieduta da Regno Unito e Italia. Macron: "Servono azioni chiare e concrete"

Pubblicato:31-10-2021 13:17
Ultimo aggiornamento:31-10-2021 18:47
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cambiamento climatico
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ROMA – Raggiungere l’azzeramento netto delle emissioni di gas inquinanti entro il 2050, nell’ottica di riuscire a contenere l’aumento della temperatura media della terra entro 1,5 gradi; promuovere politiche di adattamento ai cambiamenti climatici già in corso, soprattutto nei Paesi più vulnerabili; mobilitare almeno 100 miliardi di dollari all’anno in sostegno alla finanza climatica; collaborare per implementare i termini dell’accordo di Parigi sul clima siglato nel 2015. Sono questi i quattro obiettivi chiave della 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop26), al via oggi a Glasgow, in Scozia, come comunicano gli stessi organizzatori.

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Questa edizione del vertice, che si sarebbe dovuta tenere l’anno scorso ma che è stata posticipata a causa della pandemia di Covid-19, è co-presieduta dal Regno Unito e dall’Italia. Nel corso del summit oltre 190 Paesi presenteranno il piano aggiornato dei loro Nationally Determined Contribution (Ndc). Con questa definizione si intendono dei programmi nazionali sulla riduzione delle emissioni istituiti cinque anni fa nell’ambito della conferenza di Parigi. Tra le iniziative chiave sulle quali i leader si confronteranno per raggiungere l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale, ci sono l’accelerazione del processo di decarbonizzazione, l’incoraggiamento agli investimenti nelle energie rinnovabili e la riduzione della deforestazione.


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IL PRESIDENTE SHARMA: “È LA NOSTRA ULTIMA SPERANZA”

Dal Nepal a Bermuda, fino al Madagascar, “dove secondo molti si sta verificando la prima carestia indotta dal cambiamento climatico della storia”, gli effetti del “peggioramento del clima della Terra sono visibili ovunque nel mondo“. La Cop26 è quindi “l’ultima speranza che abbiamo per raggiungere l’obiettivo di contenere la temperatura media globale entro gli 1,5 gradi, delineato a Parigi sei anni fa”. Sono queste le parole del presidente della 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, Alok Sharma, che oggi ha aperto il summit a Glasgow, in Scozia.

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Sharma, che è anche ministro di Stato presso l’Ufficio di Gabinetto britannico, ha detto che in Scozia “il sistema del multilateralismo internazionale può e deve farcela“. La strada, ha evidenziato il presidente, “la conosciamo: è quella tracciata dagli accordi di Parigi che abbiamo stipulato nel 2015”. Sharma ha ricordato che il vertice scozzese, che proseguirà fino al 12 novembre, “è stato posticipato a causa della pandemia di Covid-19”. Un anno questo però, ha avvertito il presidente della Cop26, “nel corso del quale il cambiamento climatico non ha arretrato” e si è reso visibile “ovunque nel mondo, con incendi, inondazioni e temperature record”.

MACRON: “SERVONO PIANI D’AZIONE CHIARI E CONCRETI”

“La Cop26 avrà successo se noi, Stati e organizzazioni, forniamo tutti i mezzi necessari per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 con piani d’azione chiari e concreti. Mettiamoci in gioco. Agiamo ora, non domani“. Così su Twitter il presidente della Francia, Emmanuel Macron, nel giorno in cui comincia la 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop26). L’inquilino dell’Eliseo si trova a Roma per partecipare ai lavori del G20, in corso al Convention center La Nuvola dell’Eur a partire da ieri.

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