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https://www.youtube.com/watch?v=yrP9vjZ3VCM&feature=youtu.be
ROMA – “L’intelligenza artificiale è già arrivata, le tecnologie già ci sono. Si tratta di implementarle e di attuarle in tutte le organizzazioni: dalle imprese private alla Pubblica amministrazione e alle università, fino a tutti i mestieri possibili e immaginabili. Quindi si tratta, visto dall’angolo dell’Italia e più in generale dell’Europa, di recuperare il gap che ci divide rispetto ad aree attualmente più avanzate come Stati Uniti e Cina”. Lo ha detto il presidente di I-Com, Istituto per la Competitività, Stefano Da Empoli, intervistato dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone, in merito al suo libro ‘Intelligenza artificiale: ultima chiamata. Il sistema Italia alla prova del futuro’ (Università Bocconi Editore).
“Per sintetizzare, bisognerà imparare molto a lavorare con le macchine. Questo è il punto. Anche se tu sei un avvocato- ha aggiunto Da Empoli- dovrai in qualche modo rapportati a quello che gli algoritmi possono apportare al tuo lavoro, che può essere moltissimo. Se un avvocato ha il potere in pochi secondi di sapere se ci sono state delle sentenze o altre disposizioni di legge in Italia o altrove a seconda delle esigenze è un notevole passo in avanti rispetto al passato”.
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