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VIDEO | Al corteo dei lavoratori Whirlpool sfila anche un manichino-operaio in croce

In testa al corteo, con i segretari di Cgil, Cisl e Uil di Napoli e della Campania, c'è anche il sindaco Luigi de Magistris

Pubblicato:31-10-2019 10:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:54

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NAPOLI – Il corteo degli operai Whirlpool, partito da piazza Mancini, si è diretto verso piazza del Gesù dove si è svolto un comizio.

“Se Whirlpool tiene Napoli fuori dal suo piano industriale per l’Italia, la nostra risposta sarà unica e inequivocabile: no Napoli no Whirlpool“. Lo dicono i tre operai Whirlpool che sono intervenuti durante il comizio dei sindacati in corso in piazza del Gesù.

“Lotteremo fino a quando non si terrà fede all’accordo stipulato nel 2018. Non abbassiamo la guardia – spiegano i lavoratori – e chiediamo al governo di far rispettare all’azienda le leggi e la Costituzione e di riprendersi gli incentivi quando una multinazionale non rispetta gli accordi. Protestiamo dallo scorso 31 maggio e non ci fermeremo”.


La vertenza Whirlpool di Napoli “é il banco di prova del governo – continuano -. Ci sono mille famiglie a rischio, non è uno scherzo. Oggi scioperiamo per chiedere al governo di porre fine a politiche che hanno prodotto solo nuova disoccupazione. Quella di oggi è la protesta di tutto il Paese che chiede a gran voce rispetto e dignità per i lavoratori”. Gli operai confermano anche la loro contrarietà alla cessione del sito all’azienda svizzera Prs: “è un pacco, una scatola vuota, non la vogliamo”.

Gli operai Whirlpool insieme agli attivisti di Potere al Popolo e al Movimento migranti e rifugiati nel corso del corteo avevano occupato le scale d’ingresso della sede centrale dell’università Federico II.

“La Whirlpool è di chi lavora. Napoli non molla”, si legge sullo striscione esposto dai manifestanti. Durante il corteo gli attivisti hanno acceso dei fumogeni colorati rossi, verdi e blu e dal camioncino che accompagna la protesta risuona El Pueblo Unido, canzone simbolo delle proteste popolari in America Latina.

Il potere deve essere operaio” è lo slogan che urlano i manifestanti. Con loro anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris canta i cori della protesta come “Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna al lavoro”.

Davanti al corteo il manichino di un operaio crocifisso. “La multinazionale rispetti gli accordi e i lavoratori. Non ci fidiamo, la lotta continua”, dicono gli operai che chiedono alla multinazionale una programmazione stabile e pluriannuale che rilanci la produzione delle lavatrici nella fabbrica di via Argine.

La protesta si svolge contestualmente a uno sciopero generale di 4 ore proclamato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil nelle realtà industriali e manifatturiere della provincia di Napoli.

“Napoli non molla” è il coro degli operai. In testa al corteo, con i segretari di Cgil, Cisl e Uil di Napoli e della Campania, c’è anche il sindaco Luigi de Magistris.

Oltre a striscioni, manifesti e alle bandiere dei sindacati di categoria ci sono anche i gonfaloni dei Comuni di Napoli, Casoria, Pomigliano d’Arco, Pozzuoli, Brusciano, San Giorgio a Cremano, Ercolano, Casavatore, Torre del Greco e della Città Metropolitana di Napoli.

I lavoratori non sono soddisfatti della nota con cui ieri la multinazionale americana ha comunicato di sospendere la cessione dello stabilimento e il licenziamento collettivo di oltre 400 dipendenti. Solidarizzano con gli operai Whirlpool anche i lavoratori di tante aziende campane dell’indotto o cui posti di lavoro sono ugualmente a rischio.

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