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Roma, più soldi ai lavoratori ma con lo stesso orario: Ama vuole fare causa all’ex Au Giglio

La decisione l'ha messa nero su bianco il suo successore, Lorenzo Bagnacani, nell'ordine del giorno dell'assemblea dei soci.

Pubblicato:31-10-2018 15:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:44
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ROMA – L’Ama vuole fare causa al suo ex amministratore unico, Antonella Giglio. La decisione l’ha messa nero su bianco il suo successore, presidente e ad della municipalizzata, Lorenzo Bagnacani, nell’ordine del giorno dell’assemblea dei soci chiamata ad approvare in primis il bilancio 2017 dell’azienda e andata ancora una volta deserta per assenza del socio unico Roma Capitale.

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Il punto 4 recita così: “Delibera assembleare per la promozione dell’azione sociale di responsabilità nei confronti dell’avv. Antonella Giglio, amministratore unico di Ama spa dal 16 novembre 2016 al 15 maggio 2017”.


Secondo quanto ha appreso l’agenzia DIRE, la vicenda origina dalla scelta della Giglio (con un verbale di accordo con i sindacati del 23 dicembre 2016 che andava in una direzione opposta rispetto a quanto stabilito dal l’allora dg, Stefano Bina) di congelare fino alla fine del febbraio del 2017 l’applicazione del nuovo contratto nazionale di settore (siglato nel luglio 2016 e poi entrato in vigore in Ama il 6 marzo 2017), che aumentava l’orario di lavoro da 36 a 38 ore settimanali.

Le due ore settimanali in più lavorate venivano pagate come straordinario anziché secondo quanto disposto dal contratto e questo avrebbe portato a un esborso da parte di Ama stimato in circa 1,6 milioni di euro.

La Corte dei Conti avrebbe già aperto un’indagine su questa vicenda e l’attuale cda di Ama da tempo aveva deciso di ottenere dal suo socio, cioè da Roma Capitale, il benestare per intraprendere le vie legali ma sempre senza esito, visto che da mesi l’assemblea non riesce a deliberare nulla (a cominciare dal bilancio) per le continue assenze del Comune.

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