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La nuova scommessa di Modi: in India cento miliardi di strade

Il programma è focalizzato sull'asse settentrionale che dallo Stato del Rajastan corre verso quello dell'Arunachal Pradesh

Pubblicato:31-10-2017 12:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:50

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modiDELHI – Oltre cento miliardi di dollari di investimenti, 40 chilometri di nuove strade ogni 24 ore e, in prospettiva, 140 milioni di giornate di lavoro: sono i numeri di un piano trasporti approvato dal primo ministro Narendra Modi per provare a dare risposte al milione di indiani che ogni mese, nella “più grande democrazia al mondo”, si riversano sul mercato in cerca di un impiego.

Il programma, da giorni sulle prime pagine dei giornali di Delhi, è focalizzato sull’asse settentrionale che dallo Stato del Rajastan corre verso quello dell’Arunachal Pradesh.

L’obiettivo è realizzare 83.677 chilometri di strade asfaltate in cinque anni, attingendo alla lezione di John Maynard Keynes per rilanciare un’economia in frenata da ormai sei trimestri. Secondo il ministro delle Finanze Arun Jaitley, il progetto è “senza precedenti”.


I primi passi saranno emissioni di titoli di Stato, incentivi agli investitori, alleanze pubblico-privato, nuovi pedaggi e un fondo federale per le strade: una prova difficile anche per Modi, figlio di un “chaiwallah”, un venditore di tè, conservatore e pure liberista, capace di porre fine all’egemonia dell’Indian National Congress con la promessa di sostenere le classi meno abbienti e dare al Paese il suo ruolo nel mondo.

A capire aiutano le statistiche ufficiali. Tra il 2014 e il 2015, nel primo anno di governo di Modi e del suo Bharatiya Janata Party (Bjp), sono stati costruiti 4410 chilometri di strade. Tra il 2015 e il 2016 c’è stato un incremento fino a 6061, ma i prossimi traguardi impongono ritmi diversi: ogni anno i nuovi chilometri di asfalto dovranno essere almeno 16.735. E c’è di più. Per costruire, il governo dovrà venire a capo delle resistenze dei proprietari dei terreni dove dovrebbero correre le autostrade. Secondo Nitin Gadkari, il ministro incaricato dell’applicazione del piano, “grazie ai risarcimenti più elevati i contadini stanno facendo la fila per offrire gli appezzamenti”. Pesano però i precedenti. A cominciare da quello del corridoio industriale tra Delhi e Mumbai. L’annuncio dei lavori risale a un decennio fa, ricorda la stampa locale, ma i contenziosi per l’acquisizione delle terre da parte dello Stato sono ancora tutti da sciogliere.

dal nostro inviato in India Vincenzo Giardina

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