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Monsignor Ricchiuti: “Commemoriamo Gorbaciov fermando subito la guerra”

Il presidente di Pax Christi all'agenzia Dire dall'Ucraina, dove è in missione con la carovana Stop the War Now, da Odessa a Mykolaiv

Pubblicato:31-08-2022 19:09
Ultimo aggiornamento:31-08-2022 19:09

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Chi oggi rende omaggio a Mikhail Gorbaciov dovrebbe farlo senza ipocrisie, ricordando il suo impegno per la pace e la denuclearizzazione e rilanciando in modo conseguente la ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina: così all’agenzia Dire monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo e presidente di Pax Christi Italia, in viaggio da Odessa a Mykolaiv.
Lo spostamento è previsto dalla terza carovana “Stop the war”, promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII insieme con altre organizzazioni della società civile. Tre i rappresentanti di Pax Christi, partiti oggi da Odessa per Mykolaiv, una città dell’Ucraina meridionale a pochi chilometri dalla linea del fronte e dai reparti russi più avanzati.

“UN SOGNO CHE PUO’ APPARIRE FUORI POSTO MA CHE INVECE E’ NECESSARIO”

Monsignor Ricchiuti, vescovo della diocesi pugliese di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, sottolinea: “Portiamo solidarietà alle popolazioni colpite dalla guerra e rilanciamo un sogno che oggi può apparire fuori posto, anacronistico o visionario ma che è invece necessario, come la capacità di saper guardare oltre a un mondo altro, per citare don Tonino Bello“.

L’IMPEGNO PER LA RIDUZIONE DEGLI ARSENALI DA PARTE DI GORBACIOV, NOBEL PER LA PACE

Di impegno per la pace e in prospettiva per la distensione internazionale si parla dopo il decesso di Gorbaciov, presidente sovietico che firmò lo scioglimento dell’Urss pochi anni dopo la caduta del Muro di Berlino e l’accordo con il presidente americano Ronald Reagan che permise di superare la crisi nucleare degli “euromissili” e gli valse il premio Nobel.
“Oggi tra chi rende omaggio alla memoria dell’ultimo leader sovietico c’è anche chi bombarda e chi minaccia con nuovi acquisti e consegne di armi” denuncia don Ricchiuti. Convinto che ad allarmare è anche l’atteggiamento delle potenze rispetto al rischio atomico. “Nel febbraio 2021 è entrato in vigore il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari” ricorda il presidente di Pax Christi, “ma a oggi i Paesi firmatari sono solo 54 e tra questi non figura né l’Italia né i Paesi della Nato né altri Stati che pensano che tutto possa essere risolto con la guerra, anche atomica, sia pure solo in forma di deterrenza”.


ACCANTO A CHI SOFFRE, CON UNA SPERANZA PER GLI UCRAINI E PER I RUSSI

Ma quale è allora l’eredità europea di Gorbaciov, peraltro figlio di una famiglia di agricoltori russi e ucraini? “In questi mesi i Paesi dell’Ue hanno dimenticato l’impegno diplomatico” risponde don Ricchiuti. “Con la nostra missione vogliamo portare solidarietà a chi soffre per la guerra, nella speranza che ucraini e russi possano tornare un giorno a essere popoli amici”.

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