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L’Ue sospende i visti semplificati per i russi, Kiev: “Ci aspettavamo decisione più severa”

Il ministro degli Esteri Kuleba: "L’era della pace in Europa è finita e prendere scelte dure è l’unico modo per vincere le guerre"

Pubblicato:31-08-2022 18:50
Ultimo aggiornamento:31-08-2022 18:50
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European economic policy
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Di Alessio Pisanò

BRUXELLES – I 27 ministri degli Esteri dell’Ue presenti a Praga per una riunione informale del Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo politico sulla sospensione del regime di agevolazione del rilascio dei visti ai cittadini russi, esistente dal 2007. “Da metà luglio abbiamo visto incrementare il transito ai confini tra Russia e Paesi vicini, e questo pone una questione di sicurezza collettiva: ci sono già dei divieti specifici per alcuni individui che supportano il regime di Putin, ma l’ingresso nell’Ue dei cittadini russi non può continuare come se nulla fosse nonostante la guerra provocata in Ucraina”, ha affermato l’Alto rappresentante per la Politica Estera europea Josep Borrell.

L’accordo informale prevede che il rilascio dei visti diventi più complicato, e “questo ridurrà il numero dei visti concessi”, ha continuato Borrell. Il Consiglio Ue degli Esteri ha quindi escluso un divieto totale di rilascio dei visti che “causerebbe una rottura totale con la società russa e con coloro che si oppongono alla guerra causata da Putin”.


I Paesi confinanti con la Russia potranno adottare misure ulteriori sull’ingesso dei cittadini russi nel territorio nazionale in base a quanto permette il codice di frontiera Schengen e i passaporti concessi dalle autorità russe nei territori occupati dell’Ucraina non verranno riconosciuti dall’Ue. La Commissione europea emanerà linee guida più approfondite sui visti già rilasciati fino a ora. “Le buone relazioni con la Russia che portarono al regime di agevolazione del rilascio dei visti non sono più una realtà del momento”, ha affermato Jan Lipavsky, il ministro degli Esteri della Repubblica eca, Paese che guiderà la presidenza del Consiglio Ue fino a dicembre 2022.

LA REAZIONE DI KIEV: “UNA SCELTA A METÀ”

A margine del Consiglio, il ministro degli Affari esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba ha definito però insufficiente la misura discussa dai ministri: “Sulle politiche da adottare sul rilascio dei visti ai cittadini russi avrei preferito che non ci fosse nessuna decisione piuttosto che una mezza misura come quella a cui si è giunti”.

Kuleba ha aggiunto: “Lungo la nostra strada verso la vittoria saremo sempre tentati dal prendere mezze misure e dal trovare un equilibrio, ma l’era della pace in Europa è finita e prendere delle scelte dure è l’unico modo con cui si vincono le guerre, specialmente quelle provocate dalla Russia di Putin. Sarebbe stato meglio impiegare più tempo e prendere una decisione più severa”, ha concluso il rappresentante del governo di Kiev.

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