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Bonelli: “Ecco i 14 siti dove Calenda e Salvini vogliono aprire centrali nucleari”

Il co-portavoce di Europa Verde/Verdi svela la "mappa del nucleare" e chiede agli avversari: "Chi pagherà i costi dei nuovi impianti?"

Pubblicato:31-08-2022 13:36
Ultimo aggiornamento:31-08-2022 13:36

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ROMA – “Oggi facciamo un’operazione verità, presentiamo l’elenco delle centrali nucleari proposte da Calenda, Salvini e dalle destre, che non si assumono la responsabilità delle loro proposte davanti ai cittadini italiani”. Così Angelo Bonelli, leader di Europa Verde/Verdi, nel corso di un incontro in piazza con i candidati dell’Alleanza Verdi e Sinistra nei collegi di Roma e Lazio.

“Le centrali – spiega il co-portavoce di Ev – saranno a Torino Vercellese, Caorso, Monfalcone, Chioggia, San Benedetto del Tronto, Termoli, Brindisi, Palma di Montechiaro, Scansano Jonico, Garigliano, Borgo Sabotino, Montalto di Castro, Scarlino, Oristano. Per noi sono siti inidonei – aggiunge Bonelli – tutta l’Italia è inidonea, ma questi sono i siti più probabili e chi lo propone dovrebbe saperlo e avere il coraggio di dirlo”.

BONELLI: “CALENDA CI FA SPENDERE FINO A 400 MILIARDI PER IL NUCLEARE”

Il candidato dell’Alleanza Verdi e Sinistra passa poi ad analizzare le proposte del Terzo polo guidato da Calenda sull’energia atomica: “Quanto costa il programma nucleare di Carlo Calenda da 40 Gigawatt? Se andiamo ad analizzare i costi delle centrali in costruzione in Europa, parliamo di 7-10 miliardi di euro in media per ogni Gigawatt. Il totale stimato è quindi tra i 280 e i 400 miliardi di euro. Chiediamo a Calenda di dirci chi metterà questi soldi”.


“In Francia – aggiunge Bonelli – i soldi li ha messi lo Stato. È la strada che volete perseguire anche voi? Nessuna impresa privata investirà questa quantità di soldi. Sul nucleare la storia insegna che interviene esclusivamente il pubblico e in Francia il sistema nucleare ha causato un debito che ha portato molte centrali a fermarsi. Tra l’altro il costo dell’energia in Francia è il più alto in Europa – osserva il co-portavoce di Europa Verde/Verdi – Noi puntiamo sulle rinnovabili come in Germania che entro il 2030 produrrà il 30 per cento di energia con queste fonti, è l’unica via”.

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