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Scuola, Simeone: “La Regione Lazio chiarisca su protocolli anti-covid”

"Domani D'Amato in Commissione Sanità, non voglio pensar ad altro lockdown"

Pubblicato:31-08-2020 17:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:48

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ROMA – Il nuovo anno scolastico e’ alle porte e nel Lazio, come del resto in tutta Italia, la nuova crescita dei casi di Covid 19, legati ai contagi avvenuti durante le vacanze estive, consiglia ulteriore prudenza e attenzione nella programmazione delle azioni per scongiurare e gestire eventuali focolai nelle classi. Proprio domani la commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio affronterà la questione con l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, come ha spiegato il presidente Giuseppe Simeone in un’intervista all’agenzia Dire: “I numeri dei casi di Coronavirus sono di nuovo alti ma grazie a Dio la malattia non è aggressiva come a marzo e aprile- ha spiegato l’esponente di Forza Italia- La maggior parte di questi resta in casa in isolamento domiciliare. La Regione Lazio sta monitorando la situazione, e’ sul pezzo ma per avere un’idea più chiara proprio domani avremo un’audizione con l’assessore per capire quali azioni intende mettere in atto, in particolare per quanto riguarda l’inizio dell’anno scolastico. Sappiamo che hanno iniziato a fare i test sierologici ad insegnanti e operatori ma c’è qualcuno che non si vuole sottoporre a questo screening”.

Insomma “vogliamo capire se sono stati adottati e quali sono dei protocolli preventivi da attuare nel caso delle varie e diverse eventualità che si possono verificare negli istituti affinché sia un anno scolastico tranquillo- ha aggiunto Simeone- Certo, qualcosa resterà sempre fuori ma bisogna organizzarsi rispetto a tutto ciò che è preventivabile”. Soprattutto per evitare di tornare a una situazione da nuovo lockdown: “Non voglio nemmeno pensarci- ha continuato Simeone- Sarebbe una tragedia per le aziende e gli imprenditori. Siamo sul punto del fallimento e una nuova chiusura sarebbe la spinta definitiva. Proprio per questo la commissione vuole essere un pungolo per fare prevedere tutto il prevedibile. Mentre prima si andava alla ventura, ora dobbiamo mettere in campo protocolli da applicare al verificarsi di determinate situazioni. E la scuola e’ una fattispecie molto attenzionata in quanto possibile luogo di contagio, perché le persone entrano ed escono tutte insieme allo stesso momento e condividono uno spazio, quello della classe. E’ vero che riceviamo notizie confortanti rispetto al fatto che il virus non ha colpito molto i bambini ma non bisogna dare nulla per scontato, mantenere la guardia alta e avere codificato tutto quanto per sapere come comportarsi in caso di necessità”.

SIMEONE: “CON FINE COMMISSARIAMENTO TORNA DISCUSSIONE IN COMMISSIONE”

Con l’uscita del Lazio dopo oltre dieci anni dal commissariamento della sanità “torna in commissione la discussione sulla sanità e ognuno di noi potrà portare la sua esperienza. La prima cosa che faremo sarà cominciare a incardinare una serie di proposte di legge che sono ferme da un po’, a partire da quelle più interessanti, lavorare su queste e su tutta la programmazione di quegli atti che necessitano del parere della commissione”, ha annunciato Simeone. Al momento “non c’è alcun testo calendarizzato- ha aggiunto Simeone- Si tratta di una discussione che voglia fare in maniera serena, facendo partecipare tutti”.


SIMEONE: “MAGISTRATURA FARÀ LUCE SU APPALTI ECOTECH-BIOLIFE”

“Io sono un garantista puro. Quando la magistratura è al lavoro va lasciata libera di fare tutto ciò che deve altrimenti potremmo condizionarla positivamente o negativamente e alla fine ci dirà tutto ciò che ha fatto”. Simeone espone una linea diversa rispetto a quella portata avanti dagli alleati di coalizione FdI e Lega sulle inchieste Ecotech e Biolife, che vedono coinvolta la Regione Lazio su diverse forniture (mai andate in porto) di mascherine, camici e tute protettive anti Covid. Per l’esponente forzista “su questi due appalti ci sono indagini della magistratura che farà luce su tutto, chiarirà qualsiasi errore e individuerà i colpevoli, se ci saranno. Meglio di questo non si può fare”. Però il Consiglio regionale è il luogo dove discutere di eventuali responsabilità politiche: “Le responsabilità politiche si vedranno dopo l’inchiesta della magistratura- ha replicato- La commissione Sanità è organo di programmazione e non di inchiesta. Noi facciamo politica, non siamo inquirenti. Abbiamo già fatto un Consiglio straordinario sul tema e se sono emersi elementi nuovi questi li vede la magistratura, altrimenti facevo il maresciallo dei Carabinieri o della Guardia di Finanza e non il politico”.

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